Nella seduta della Camera dei deputati del 4 febbraio l’on. Maria Teresa Bellucci, del gruppo di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione parlamentare a seguito della reazione di più di 70 realtà della società civile, fra cui «iFamNews», alla bozza di decreto del ministro della Salute, Roberto Speranza, in tema di disciplina dei comitati etici. Ne riproduciamo il testo.
BELLUCCI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
con un comunicato congiunto, oltre 70 associazioni hanno duramente commentato la bozza di decreto ministeriale che dovrebbe istituire i Comitati etici previsti dalla cosiddetta legge «Lorenzin» n. 3 del 2018, in sostituzione dei circa 90 comitati territoriali, ai quali spetterebbe, peraltro, il compito di emanare i pareri nei casi di eutanasia negli ospedali;
come si legge nella nota, «Nella gara a chi taglia per primo il traguardo di procurare la morte, finora “limitata” alla competizione fra il referendum per l’omicidio del consenziente e il testo Bazoli pendente in Aula alla Camera, irrompe il ministro della Salute, con la bozza di decreto resa nota ieri, che sarà sottoposta alla Conferenza Stato-Regioni, di modifica della disciplina dei Comitati etici territoriali»;
secondo la condivisibile analisi delle associazioni, «in un settore – quello, appunto, dei Comitati etici – finora dominato dal caos normativo, che ha visto nel corso degli anni la sovrapposizione di assetti differenti e la mancata attuazione della “legge Lorenzin” n. 3/2018, il ministro della Salute pretende che un atto amministrativo, qual è un proprio decreto, salti a piè pari il Parlamento e dia (non chiesta, né dovuta) attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019, come è scritto esplicitamente all’articolo 1 comma 3 della bozza, “in relazione ai casi riguardanti richieste di suicidio medicalmente assistito”»;
in questo senso, l’intervento del Ministro appare «grave perché: si sovrappone a una competenza che, come è scritto nella sentenza citata oltre che nella stessa Costituzione, la Consulta affida esclusivamente al Parlamento (e non potrebbe essere diversamente); fornisce della sentenza una interpretazione sulla quale la discussione alla Camera è appena iniziata, essendosi svolta solo in Commissione, senza che si sia entrati nel merito della estensione da dare a essa; stravolge la funzione dei Comitati etici, il cui assetto può essere modificato solo per legge, visto che proprio una legge – la n. 3 del 2018, all’articolo 2 comma 10 – attribuisce loro competenza esclusiva- mente “per la valutazione delle sperimentazioni cliniche sui dispositivi medici e sui medicinali” e non più per altre residue ed eventuali funzioni»;
la recente sentenza dalla Corte costituzionale, nel dichiarare la parziale illegittimità costituzionale dell’articolo 580 co- dice penale, ha reso quello delle cure palliative un passaggio pregiudiziale per qualsiasi trattamento di fine vita; i pazienti avranno maggiore libertà di scelta solo quando avranno a disposizione alternative concrete a una tipologia di scelta che, di fatto, anticipa la loro morte, secondo una prassi che, secondo l’interrogante, ormai è lecito definire un vero e proprio suicidio medicalmente assistito;
risulta assolutamente contraddittorio parlare di libertà di scelta in mancanza di vere alternative di scelta offerte ai malati che non hanno altra possibilità se non la tentazione di porre fine alle proprie sofferenze, non solo per la gravità delle condizioni fisiche in cui versano, ma anche per l’indifferenza di un sistema che li tratta come malati di «serie B»;
la materia è, in ogni casa, riservata al Parlamento, come sancito dalla Corte costituzionale, e quindi un atto amministrativo, o comunque di rango secondario, come il decreto ministeriale, non può sostituire la disciplina legislativa: se il Governo non ritenga di dover rivedere integralmente la bozza di decreto di cui in premessa e di adottare iniziative per garantire, nel rispetto del principio di indisponibilità della vita umana, la piena attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019 in materia di valorizzazione e diffusione della terapia del dolore e delle cure palliative. (4-11248)