La videoconferenza in programma lunedì 21 marzo, alle 18:30, sulla pagina Facebook di Forza Italia, servirà a fare il punto della situazione sul ddl Bazoli-Provenza ed elaborare una strategia in vista del passaggio della bozza al Senato. Il webinar ideato e moderato dalla responsabile nazionale del Dipartimento Bioetica e Diritti Umani di Forza Italia, Olimpia Tarzia, vedrà, tra gli altri partecipanti il senatore Maurizio Gasparri, che, ad «IfamNews» conferma la speranza di poter «introdurre delle modifiche» al testo uscito dalla Camera, che, «Forza Italia non ha apprezzato».
L’intento è ora quello di «correggere alcuni aspetti della legge che rischiano di aprire una deriva eutanasica», come hanno sottolineato, «purtroppo inascoltati», alcuni deputati di centrodestra. «Il Senato è sempre stato un po’ più attento e riflessivo su queste tematiche di natura etica», aggiunge il senatore Gasparri. «I numeri sono diversi da quelli della Camera, lo abbiamo visto anche con il ddl Zan». L’auspicio del parlamentare di Forza Italia è che possa esserci «una maggiore maturità e attenzione su questi temi al momento dell’esame», seppure un esito sia «difficile prevederlo».
Mediazione difficile ma ancora possibile
Domandiamo a Gasparri se sia ancora possibile determinare una legge condivisa o, quantomeno, depurata dei suoi risvolti più eutanasici. «Me lo auguro vivamente», risponde, «mi pare difficile ma può darsi pure che un po’ di resistenza possa indurre alcuni a ragionare, ci speriamo e ci impegniamo per questo».
Quanto al webinar di lunedì, il punto centrale della discussione saranno «gli emendamenti che aveva presentato Antonio Palmieri alla Camera». La videoconferenza «servirà anche per fare il punto sui contenuti e sulle modifiche. Ci muoveremo sulla scia di quello che già aveva fatto Forza Italia per introdurre dei paletti. Riteniamo ci siano rischi di un eccessivo automatismo nelle procedure che il testo di legge prevede», conclude Gasparri.
Da parte sua, l’onorevole Antonio Palmieri, responsabile del Dipartimento Famiglia di Forza Italia, ribadisce ad «IfamNews» la posizione «contraria a questa legge» del suo partito. Le motivazioni di tale posizionamento saranno ribadite lunedì sera in videoconferenza. Al Senato, i numeri sono diversi e «cambiano il contesto e le regole», pertanto, approdandovi «un testo che prima non c’era, è giusto che ricominci da capo un lavoro di approfondimento della bozza, con relative audizioni per avere pareri esterni al Parlamento».
L’incognita dei numeri al Senato
Anche Palmieri coltiva la speranza che a Palazzo Madama, l’esito del voto possa essere diverso rispetto a Montecitorio. «Al Senato ci sono persone diverse», dice. «Sul ddl Zan, dentro il PD, vi sono senatori che hanno alzato la testa, cosa che alla Camera non è successo, e che hanno espresso il loro dissenso e la loro preoccupazione rispetto a quel testo, anche davanti al segretario Letta».
L’incognita, secondo Palmieri, è rappresentata da quello che sarà il comportamento dei diciotto senatori di Italia Viva, il cui gruppo, alla Camera, ebbe libertà di voto. «È da capire all’interno del centrodestra quanti assumeranno una posizione in favore della legge ma è da capire anche come funzionano i regolamenti del Senato per fare il miglior lavoro possibile», prosegue il deputato di Forza Italia. «Bisognerà anche vedere come si muoveranno i singoli senatori del PD e dei gruppi delle autonomie: non so quali giudizi si siano fatti. Il lavoro che abbiamo fatto alla Camera di dare pubblicamente conto del perché siamo contrari alla legge, potrà essere utile per dialogare con queste persone, sia formalmente all’interno delle commissioni che si riuniranno all’inizio del provvedimento, sia informalmente nel dialogo, uno a uno e faccia a faccia, che è sempre il miglior modo per confrontarsi», conclude Palmieri.