Medici ed esperti protestano contro i rivenditori di marijuana, che realizzano confezioni e sapori attraenti per i bambini. Colori vivaci, packaging accattivanti, nomi innocui e attraenti. L’industria della cannabis sta facendo di tutto per modellare i propri prodotti in modo tale da renderli attraenti per i bambini. E negli Stati Uniti, dove il consumo ricreativo è legale ormai in 21 Stati, c’è chi si inquieta: «Se vai in un negozio di cannabis è quasi assurdo quanti prodotti e packaging strizzino l’occhio ai giovani», dichiara all’Associated Press Katherine Keyes, docente di epidemiologia alla Columbia University, vera esperta del settore.
L’industria della cannabis ha fatto passi da gigante negli ultimi anni nel settore del marketing. Ormai con i dispositivi elettronici si può “svapare” marijuana al sapore di ananas, pompelmo, latte di cereali. Le confezioni sono realizzate con scritte dai rassicuranti ed eccitanti colori dell’arcobaleno.
È quasi impossibile capire soltanto dal nome che gomme e caramelle con l’etichetta “mango pazzo”, “limone sgargiante” e “sogno di pesca”, contengano in realtà droga. Non solo «sono prodotti molto appetibili per un pubblico giovane», continua Keyes, ma anche fraintendibili dai bambini. Non è un caso se negli ultimi cinque anni più di 7.000 minori di età inferiore ai 6 anni sono finiti in ospedale dopo aver ingerito cannabis acquistata dai genitori e trovata in casa.
Lo Stato di New York, che ha legalizzato il consumo ricreativo di cannabis nel marzo 2021, proibisce espressamente pubblicità e confezioni «pensate per essere attraenti nei confronti dei bambini o altri minori». Poiché però non esistono ancora regole scritte nero su bianco, l’industria se ne frega e i negozi sono pieni di confezioni con cartoni animati e nomi che richiamano prodotti di ben altro tipo: caramelle, bibite gasate, biscotti, dolci, cereali.
«I consumatori devono stare attenti perché questi prodotti sono illegali», commenta Lyla Hunt, vicedirettrice dell’Ufficio per la gestione della cannabis dello stato di New York. La stessa funzionaria si è detta scioccata dal vedere un prodotto alla cannabis chiamato “Stoney Patch Kids”, realizzato apposta per fare il verso alle famose caramelle ricoperte di zucchero ai gusti di frutta “Sour Patch Kids”.
Gli Stati Uniti si trovano ormai nella paradossale situazione per cui tutti i prodotti legati al tabacco, come le sigarette, sono rigidamente regolamentati mentre il settore della cannabis è un far west o quasi. Gli Stati che hanno allegramente legalizzato la cannabis, giurando che avrebbero approvato paletti rigidissimi per impedirne il consumo tra i minori di 21 anni, non sembrano però preoccuparsi di questi problemi e la macchina dei regolamenti procede con allarmante lentezza. Il numero di bambini finiti in ospedale negli Usa per intossicazione da marijuana, invece, è cresciuto dal 2017 al 2021 del 1375 per cento a impressionante velocità.