Last updated on Agosto 24th, 2021 at 02:32 pm
La legge contro la pedofilia approvata dal parlamento ungherese il 15 giugno è una legge di grande civiltà perché fissa criteri netti per la tutela della persona, in questo caso dei minori.
Di particolare importanza è l’emendamento che mette al bando qualsiasi contenuto di natura pornografica o riguardante il cambiamento di sesso o la cosiddetta “transizione di genere” o l’omosessualità, sottolineando pure che nelle scuole ogni discussione di temi riguardanti la sessualità deve rispettare l’articolo 16 delle Costituzione magiara e non fare riferimento né al cambiamento di sesso né all’omosessualità.
Siamo, purtroppo, abituati a sentire peste e corna sul governo ungherese e sulla maggioranza politica che guida quel Paese, anche per colpa di media superficiali o malevoli. E, puntuali, i primi commenti dopo l’approvazione di questa importante legge sono già surreali. È sempre più facile sfoderare fuori luogo la parola “omofobia” invece che occuparsi davvero di contenuti. Cosa dovrebbe infatti fare un governo se non esprimersi così chiaramente sulla protezione dei minori? Perché la stampa non fa bene il proprio dovere?
L’approvazione di questa legge è una gran bella notizia per chi abbia a cuore il bene delle nostre società: per la società ungherese, per la società italiana, per tutte le società. Ed è una occasione ottima per raccontare finalmente la verità sull’Ungheria e fare dunque bene il mestiere del giornalista.
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