Last updated on Ottobre 25th, 2020 at 03:29 am
È entrato in una chiesa della periferia est di Roma domenica 18 ottobre, giorno dedicato al Signore. Si è recato verso l’altare e ha provato a sradicare il crocifisso. Quando il parroco è intervenuto per fermarlo, lo ha colpito al volto con un pugno. Poi lo ha spinto, tentando di farlo cadere a terra. Soltanto con l’aiuto di un collaboratore il sacerdote è riuscito ad afferrare lo scalmanato e a trascinarlo fuori l’edificio sacro. Ma una volta giunto all’esterno, l’uomo ha iniziato a scalciare contro la porta della chiesa. E, sopraggiunti gli agenti di polizia, ha sferrato calci e pugni anche verso di loro prima di essere bloccato e portato via.
Recrudescenza anticristiana
Questo episodio – riportato da RomaToday – è soltanto uno dei tanti che negli ultimi anni si sono consumati nella Regione Lazio, in particolare a Roma e provincia. Se ne sono contati quattro in due mesi e mezzo. Forse l’episodio più significativo è avvenuto ad Albano Laziale, cittadina dei Castelli Romani, dove, in agosto, ignoti con il favore delle tenebre hanno cosparso di benzina il portone di un santuario molto amato dai fedeli, dedicato a San Gaspare del Bufalo, e hanno appiccato il fuoco. «Non è un mero atto di vandalismo», ha lanciato l’allarme a La nuova bussola quotidiana il rettore del santuario che custodisce le reliquie di San Gaspare, santo noto come «martello dei settari».
L’idea dell’osservatorio
Si tratta di un vero e proprio stillicidio di atti d’intolleranza anticristiana e adesso la questione è finita in Consiglio regionale del Lazio. Laura Corrotti, consigliera della Lega, ha infatti proposto l’istituzione di un Osservatorio sugli episodi di cristianofobia che avvengono nel territorio della Regione. «La proposta di legge è nata sulla base di una serie di sollecitazioni che mi sono giunte dai cittadini, in ultimo sull’incendio alla porta del santuario ad Albano Laziale», spiega la Corrotti ad “iFamNews”. «È ora di chiamare le cose con il proprio nome», continua: «non siamo di fronte a semplici atti vandalici, ma a crimini finalizzati a colpire la religione cristiana». Del resto, ragiona l’esponente del Carroccio, «quando atti simili sono rivolti a luoghi sacri di altre confessioni, si parla di crimini d’odio, ma lo stesso metro non si usa quando ad essere colpita è la cristianità».
Gli obiettivi
Lo strumento servirebbe a creare un coordinamento con i Comuni del Lazio, «per valutare, capire e registrare i fenomeni che si compiono contro la Chiesa cattolica», dice la Corrotti. Ne farebbero parte esperti di sociologia, giurisprudenza ed economia. «Se, come accaduto anche di recente, ignoti entrano in una chiesa ed escono dopo avere rubato delle ostie, evidentemente il loro intento non è vandalismo fine a se stesso, ma è un atto contro la religione», prosegue. «Si parla di progetti europei contro l’islamofobia, non vedo perché non dovrebbe esserci qualcosa di analogo per contrastare la cristianofobia, a maggior ragione considerando che siamo in Italia, culla della cristianità».
L’iter
A che punto è la proposta? «È più difficile incardinarla in Commissione quando si è all’opposizione, ma sono fiduciosa perché vedo un riscontro positivo anche da parte di esponenti della maggioranza», afferma la consigliera. Se ne venisse approvata l’istituzione, l’Osservatorio contro la cristianofobia sarebbe il primo nel genere in Italia. «Ho ricevuto telefonate da colleghi di altre Regioni, sarebbe importante se la proposta venisse replicata e, soprattutto, se arrivasse anche in Parlamento».
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