A Michetti e Bernardo «iFamNews» non interessa

Abbiamo chiesto interviste per conoscerne i giudizi politici sui princìpi non negoziabili. Silenzio. E domenica si vota

Enrico Michetti (a sin.) e Luca Bernardo

Enrico Michetti (a sin.) e Luca Bernardo

Last updated on Ottobre 3rd, 2021 at 04:26 am

Domenica ventura, 3 ottobre, si voterà in diverse città italiane per eleggere sindaci e consigli comunali. Fra queste vi sono le due capitali d’Italia, Roma e Milano. A Roma e a Milano i lettori di «iFamNews» non sanno però ancora per quale candidato sindaco votare, «iFamNews» non sa più come aiutarli e i candidati sindaci non fanno nulla per togliere i lettori di «iFamNews» da questo impaccio.

A Roma e a Milano sono in lizza diversi candidati, cioè candidati diversi. Due di loro, Enrico Michetti a Roma e Luca Bernardo a Milano, sono sostenuti da un certo gruppo di partiti che, nel loro insieme, si usa definire «Centrodestra». I lettori di «iFamNews», come abbiamo scritto, non sono di Centrodestra. Se per questo non sono nemmeno di Centrosinistra o di altro. I lettori di «iFamNews», infatti, guardano alla politica e vedono cosa essa abbia da offrire di serio su quei princìpi non negoziabili di cui «iFamNews» si occupa sistematicamente e – per così dire – statutariamente.

Il punto infatti è che il cosiddetto «Centrodestra» spesso, non sempre, non tematicamente, non inequivocabilmente, ma ripeto, spesso, e quelle volte anche bene e convintamente, si è schierato a difesa dei princìpi non negoziabili di cui «iFamNews» si occupa sistematicamente. Ovvio, quindi, che i lettori di «iFamNews» possano mostrare interesse nei confronti del Centrodestra e di suoi candidati nella logica della domanda e dell’offerta.

Anche per questi motivi, quando si è scatenato il putiferio sulla fiera dell’«utero in affitto» in programma a Milano, «iFamNews» ha cercato, persino invocato, per motivi evidenti, il parere importante e autorevole e dirimente del candidato sindaco a Milano Bernardo, che ora della suddetta fiera avrebbe potuto essere non più candidato bensì sindaco. Subito dopo, preso atto di alcune sue dichiarazioni sull’argomento, «iFamNews» si è permesso di domandargli chiarimenti ulteriori, nella forma consona: una intervista.

Parallelamente «iFamNews» ha cercato intervista analoga con il candidato sindaco a Roma, Michetti.

Ebbene sono passati i giorni, e dopo i giorni sono passate le settimane; «iFamNews» ha inviato richieste e messaggi, sono intercorse telefonate tra uffici stampa e personale degli staff, scomodando diversi che sentitamente ringraziamo. Nulla. Le interviste sperate, chieste, invocate non sono venute e non verranno. I lettori di «iFamNews» non sanno quale candidato sindaco votare, e non sanno se Michetti e Bernardo siano candidati per loro votabili, giacché non sanno come Michetti e Bernardo la pensino, non personalmente, ma politicamente sui princìpi non negoziabili di cui «iFamNews» si occupa sistematicamente.

A questo punto qualcuno potrebbe dire che i princìpi non negoziabili di cui «iFamNews» si occupa sistematicamente non sono appannaggio dei sindaci e dei consigli comunali. Non è per nulla vero. Il caso della fiera milanese delle vanità fra uteri e affitti lo mostra bene. Lo mostrerebbero bene anche i patrocini ai Gay Pride (nel febbraio 2020 un evento patrocinato da Roma Capitale, poi annullato a causa del CoViD-19, avrebbe previsto l’incontro di due drag queen con studenti giovanissimi per parlare di “inclusione” e ai lettori elettori di «iFamNews» interesserebbe molto sapere come una eventuale Giunta Michetti agirebbe).

Del resto nelle nostre interviste a Michetti e a Bernardo avremmo chiesto con urbanità cose molto cittadine. Per esempio a Michetti se fosse disposto, una volta eventualmente eletto sindaco, a rilanciare la mozione che Fratelli d’Italia (partito che lo sostiene) ha presentato mesi fa per proclamare Roma «città per la vita», prevedendo sostegni anche economici alle donne che, affrontando gravidanze difficili, fossero “tentate” dall’aborto.

A entrambi avremmo poi domandato quali sono le politiche che immaginano per sostenere le famiglie, avremmo domandato un giudizio sulla presenza dell’ideologia gender nelle scuole – visto che, tecnicamente, un sindaco ha gli strumenti per garantire che nelle scuole del territorio che amministra sia garantita la priorità educativa dei genitori –,  avremmo domandato quale orientamento hanno sulla trascrizione dei certificati dei bambini nati all’estero da “famiglie arcobaleno” (visto, tra l’altro, che a Roma, un altro candidato, Carlo Calenda, ha promesso la trascrizione qualora venisse eletto sindaco).

Avremmo domandato questo, ma non lo domanderemo perché a Michetti e Bernardo non interessa parlare con «iFamNews». Curioso per chi cerca voti.

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