“Vaffa” a chi?

Non importa: si prendono “volentieri” anche gli insulti, se la causa è quella giusta

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Last updated on Settembre 9th, 2021 at 06:36 am

Greta Thunberg ha compiuto gli anni il 3 gennaio. È nata nel 2003. Ha diciott’anni, insomma, e quindi è una ragazzina. Wikipedia, ormai la “Bibbia puntozero” cui chiunque si rivolge in cerca di informazioni, le ha riservato un posto d’onore con la qualifica di «attivista»: per «[…] lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico».

Ebbene, la ragazzina a quanto pare si sente invece qualificata come opinion leader a tutto tondo e in questi giorni gratifica e omaggia l’umanità intera del proprio parere rispetto all’aborto. Tanto che qualcuno addirittura ha titolato «Il “vaffa” di Greta Thunberg agli antiabortisti».

Non è il primo “vaffa” che gli antiabortisti si pigliano diritto sul muso, non sarà l’ultimo e in tutta sincerità la posta in gioco è così alta e importante che un “vaffa” in più o in meno poco importa. Le spalle sono larghe a sufficienza, e si sopporta.

La signorina in buona sostanza afferma che la scelta fra aborto e non aborto riguarderebbe solo ed esclusivamente la singola donna che vi si trovi coinvolta, e nessun altro. Posta anche un bel grafico “a torta” sul proprio profilo Instagram

Secondo la signorina Thunberg, le donne scelgono, parola terribile a dirsi, di abortire per “motivi personali”, oppure per ragioni “che non ti riguardano”, oppure dovresti “farti gli affari tuoi”, o in alternativa “vaffa”. La conclusione è chiara e semplice: come nella pubblicità di un amaro di troppi anni fa, “sono fatti miei”.

Con l’augurio alla ragazzina di non trovarsi mai, mai, nella situazione di dover “scegliere”, da Instagram ci si sposta sulla rete televisiva GB News. Dove Hilary Freeman, giornalista e ben più adulta della signorina Thunberg, afferma con assoluta naturalezza che un bimbo nel grembo della propria madre sarebbe «un parassita». Già il termine utilizzato è raccapricciante.

Secondo la Treccani, «parassita s. m. e agg. (raro parassito, ant. parasito, come s. m.) [dal lat. parasita o parasitus, gr. παράσιτος, comp. di παρά «presso» e σῖτος «alimento, sostentamento»] (pl. m. –i). – 1. a. In origine, denominazione in uso nell’antica Atene per designare funzionarî cultuali di alcune divinità, con attribuzioni non ben chiare, che avevano come caratteristica di partecipare alla divisione della vittima sacrificata alle divinità stesse[…] 

b. Nell’uso odierno, anche come s. f., chi mangia e vive alle spalle altrui: attorniarsi di adulatori e parassiti. Più genericam., persona che vive senza lavorare, sfruttando le fatiche altrui, o che vive alle spalle degli altri, senza alcun contributo personale sul piano del lavoro e della produttività: è un pdella societàvivere da p., fare il parassita. Come agg.: un individuo p.; un ente parassita

2. In biologia, ogni animale o vegetale il cui metabolismo dipende, per tutto o parte del ciclo vitale, da un altro organismo vivente, detto ospite, con il quale è associato più o meno intimamente, e sul quale ha effetti dannosi; frequente come agg.: insetti p., organismi p.; piante parassite. Si distinguono ectoparassiti, che vivono sulla superficie esterna dell’ospite (come pidocchi, zecche, pulci per gli animali, e funghi, cocciniglie per le piante), e endoparassiti, che vivono all’interno del corpo dell’ospite, dove possono avere le più diverse localizzazioni (sangue, cavità interne, organi varî); sono detti endofagi i parassiti le cui larve vivono e si nutrono a spese del tessuto dell’ospite; pobbligati (o oloparassiti) gli organismi che possono vivere esclusivam. come parassiti (per es., la tenia, e, tra gli organismi vegetali, le angiosperme parassite); pfacoltativi quelli che possono sia condurre vita libera sia vivere come parassiti di altri organismi (per es., le larve di alcuni insetti ditteri) e, tra gli organismi vegetali, quelli capaci di nutrirsi anche saprofiticamente (come, per es., i batterî del tetano); in botanica, si distinguono inoltre come piante oloparassite quelle prive di clorofilla (per es., le specie dei generi Cuscuta e Orobanche), e emiparassite quelle con clorofilla (per es., il vischio), perché capaci di una parziale nutrizione autotrofa. I principali parassiti del corpo umano sono microrganismi (batterî, protozoi, virus), vermi, insetti, acari, ma in medicina si designano come parassiti solo quelli di origine animale; nell’uso com., invece, il termine indica soprattutto gli insetti (pidocchi, cimici, pulci), talora con leggero valore eufemistico: aveva la testala camicia piena di parassitilettomuri infestati da parassiti».

Si suppone di non dover aggiungere altro. Ancorché nessun bimbo nel grembo materno possa essere paragonato a quanto esposto sopra, poche righe fa.

Il riferimento, assolutamente ovvio, è al cosiddetto Heartbeat Act che lo Stato nordamericano del Texas ha emanato e l’appoggio della Corte suprema degli Stati Uniti d’America avrebbe ratificato, se non fosse che a qualcuno non piace e perciò la legge è meno legge, in modo da accontentare tutti.

In verità altri Stati nordamericani si sarebbero mossi, già in precedenza o contemporaneamente, sulla stessa linea, e «iFamNews» ne ha lietamente riportato la notizia, non in un’unica occasione, bensì più volte. Non resta che sperare che il diritto, la giustizia e il buon senso facciano il proprio corso.

Nel frattempo, “fatti miei” oppure “parassita”. Restiamo nell’ambito dei social, però, e mostriamo Baby Olivia in questo video straordinario.

La realtà è questa, questo è un bimbo prima di nascere, nel grembo materno. Verrebbe da dire un “vaffa” a chi non vuole ammetterlo, ma si è persone ben educate, e non si fa.

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