¡Hasta la victoria siempre, Cuba!

Oggi «iFamNews» rompe un tabù e fa della politica scoperta in favore di un Paese aggredito

Cuba

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Last updated on Agosto 24th, 2021 at 02:38 pm

«iFamNews» è uno strumento di informazione apolitico. Non certo nel senso, bugiardo e impossibile, di non avere un orientamento politico, ma nel senso, profondo e vero, di ritenere che le scelte politiche siano la conseguenza ragionata e seria di orientamenti culturali precisi. Ovvero, per quanto ci concerne, la difesa della vita umana innocente, della famiglia naturale e delle autentiche libertà della persona. Quindi sì, abbiamo un orientamento politico: quello della difesa di questi princìpi non negoziabili per ogni società che voglia essere civile. «iFamNews» guarda dunque alla politica e vede cosa essa abbia da offrire su questi argomenti. «iFamNews» non lesina quindi critiche e non nega apprezzamenti,  a seconda di ciò che la politica appunto offre per i princìpi non negoziabili.

Fatto salvo quanto testé detto, allora, fra i lettori di «iFamNews» e fra chi «iFamNews» lo fa quotidianamente vi è, o vi può essere, o vi potrebbe essere, o vi potrà essere, una legittima pluralità di opzioni politiche concrete. Tradotto in soldoni: ognuno di noi può pure votare partiti e candidati diversi, ma mai chi palesemente ostacola vita, famiglia e vere libertà.

Ora, né si è partigiani né “servi prezzolati della CIA” se si afferma che il comunismo è un male enorme capace di milioni e milioni di vittime; anzi, abaco alla mano, si tratta della più grande catastrofe innaturale che l’uomo abbia causato a danno dell’uomo di tutta la storia umana.

Non si è ”di parte” se si giudica il comunismo un totalitarismo inutile e dannoso che, ovunque sia arrivato, e anche là dove ancora c’è, semina morte e miseria, distruzione e tristezza.

Vedere dunque oggi il popolo di Cuba rivoltarsi al governo di L’Avana ancora e sempre comunista suscita simpatie immediate e forti anche in «iFamNews», che non è uno strumento politico.

Cuba è stata per decenni la punta di diamante del comunismo in America. Ha mietuto vittime e incarcerato innocenti. Ha ribaltato un Paese, riducendolo sul lastrico, ha esportato altrove le proprie miserie rivoluzionarie, ha distrutto comunità, famiglie, ambienti religiosi, e ha millantato credito inventando il mito falso di un «Che» Guevara romantico guerrigliero, in realtà burocrate spietato e sanguinario.

Conservo ancora in qualche angolo della mia biblioteca i dossier con cui, negli anni 1990, gli esuli cubani mostravano la persecuzione speciale riservata dal comunismo caraibico alle persone omosessuali mentre il jet-set del sinistrismo LGBT+ mondiale se ne stava zitto, laddove oggi invece la risposta della nuova Cuba, sempre comunista, al vecchio corso è il Gay Pride.

La Sanità cubana, menata troppo a lungo come vanto del paradiso socialista in Terra, è invece sempre stata un buco nero, incapace di sovvenire alle vere necessità delle persone.

Peggio ancora è andata quando il crollo dell’Unione Sovietica ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti e il regime straccione senza volerne avere l’aria di L’Avana si è subito scoperto miserrimo per colpa propria. Il narcotraffico e la prostituzione quasi a cielo aperto, anche di minori, non è bastata mai a sfangarla e la crisi è diventata insostenibile.

Sì, nella Cuba comunista vita, famiglia e vere libertà sono sempre state minacciate e perseguitate… proprio come in ogni altro regime comunista della storia. Ora che il CoViD-19 ha reso non più procrastinabile la reazione, il popolo di Cuba scende per le strade e idealmente noi siamo al suo fianco, augurandoci che Cuba possa vedere finalmente l’alba di un giorno migliore. È fare politica questo? Ma sì, è fare politica. Orgogliosamente, e della più nobile e giusta. ¡Hasta la victoria siempre, Cuba!

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