Last updated on Agosto 24th, 2021 at 02:43 pm
Eric Clapton, leggendario chitarrista blues del Surrey inglese, famoso per lo stile unico, la voce avvolgente e un talento che è di pochi, annuncia che con il «Green Pass» obbligatorio lui smette di suonare dal vivo.
Gli risponde J-Ax, rapper milanese, dandogli sostanzialmente del seminatore di morte e aggiungendo che al bluesman «la Cocaine non è ancora scesa».
J-Ax è uno che se intende, da Ohi Maria a Maria Salvador, ma di Cocaine non sa un fico secco. Cocaine è una canzone composta e registrata nel 1976 dal cantautore statunitense J.J. Cale (1938-2013). Clapton l’ha reinterpretata nel 1977, portandola al successo mondiale. La conoscono tutti e tutti ne canticchiano il ritornello, che è l’unica strofa che sanno, facile facile. Il resto non lo leggono. Se lo facessero, si accorgerebbero che non è Let It Bleed o Sister Morphine dei Rolling Stones, né Heroin di Lou Reed (1942-2013): è il suo contrario esatto.
Lo dice esplicitamente Clapton: una canzone scritta proprio per avvisare i giovani rockettari, presso i quali usi e abusi di stupefacenti abbondano, di quanto generi dipendenza, distrugga e uccida. Ma siccome i giovani rockettari tutto sopportano tratte le paternali moralistiche, Cocaine è scritta in maniera accattivante. «Si sbaglia a scrive canzoni deliberatamente contro la droga sperando che poi abbiano presa. […] La cosa migliore è quindi offrire qualcosa che sembri ambiguo», ma che, «se studiato e meditato, possa rivelarsi essere sul serio contro»: «la canzone Cocaine è davvero una canzone contro la droga». Basta leggere Wikipedia.
Pedagogia da rocker per giovani rocker: l’importante è dire sempre la verità, ma dirla in swahili a un malese monolingua sortisce poco effetto.
Coscio che un’overdose di ambiguità possa lastricare di buone intenzioni la via per l’Inferno, spesso Clapton ha evitato di suonare Cocaine in pubblico, ma un giorno ha quadrato il cerchio. Ha aggiunto alla lirica le parole «that dirty cocaine» di modo che capisse anche J-Ax. A volte però anche la pedagogia pop fallisce.
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