Last updated on Giugno 8th, 2021 at 08:57 am
Un tripudio di peni, vagine, scene di autoerotismo, sesso esplicito e un breve testo che definire osé è poco. Le scuole elementari sono finalmente aperte in tutta Italia. Ma in un istituto di Fiumicino, la scorsa settimana, sono rimaste aperte finanche a materiale porno arrivato ai bambini. Si tratta di libri con immagini artistiche a luci rosse edito dalla Imago Mundi Collection.
Una gaffe
Il caso è stato denunciato dai genitori dei piccoli. Si sarebbe trattato di una clamorosa svista. Nei giorni scorsi la Fondazione Benetton ha inviato un carico di 9mila libri alle scuole che hanno aderito a un progetto per il centenario dalla nascita dello scrittore e pedagogista Gianni Rodari (1920-1980). La stessa Fondazione spiega dunque cos’è accaduto attraverso un comunicato stampa. «Purtroppo», si legge «è stato riscontrato che nelle operazioni di imballaggio dei 9mila volumi arrivati a Fiumicino, sono stati inseriti, per un errore, alcuni volumi che non erano destinati alle scuole, contenenti opere non opportune per l’età dei destinatari». La Fondazione si scusa con «famiglie, ragazzi e scuole» e garantisce di provvedere «al ritiro delle copie».
Il caso politico
L’onda lunga delle polemiche non si è però attenuata. Il capogruppo della Lega in assemblea comunale, Vincenzo D’Intino, ha presentato un’interrogazione che dovrebbe essere discussa a giorni. Pronta pure un’interrogazione parlamentare, in Senato, a firma Paola Binetti (Unione di Centro), Isabella Rauti (Fratelli d’Italia) e Simone Pillon (Lega). Aderisce all’iniziativa anche William De Vecchis, senatore leghista originario di Fiumicino. «Non possiamo definirlo un banale errore», spiega ad “iFamNews”. «È stato introdotto in una scuola frequentata da bambini materiale porno. Qualcuno deve rispondere del mancato controllo».
Chi doveva controllare?
Sulla vicenda è intervenuto anche il Comune di Fiumicino, che in una nota definisce l’accaduto «un errore grave» di cui l’amministrazione comunale, si legge ancora, «non era assolutamente a conoscenza». Del resto, continua la nota, il fatto è accaduto nelle scuole statali coinvolte dall’iniziativa della Fondazione Benetton, non in quelle comunali. «Il Comune deve però delle spiegazioni», continua De Vecchis. «C’è un assessore all’istruzione e un garante dell’Infanzia del territorio: esigiamo risposte. Il messaggio che è stato dato è gravissimo, ossia che nelle scuole non c’è controllo. Vent’anni fa ne sarebbe seguita una sfilza di dimissioni».
Blasfemia?
De Vecchis non è convinto nemmeno delle parole usate dal Comune di Fiumicino per prendere le distanze dalla vicenda. Si legge nella nota: «Pur non togliendo nulla al valore artistico del progetto e non ponendo nessun tipo di censura alla creatività artistica, non c’è dubbio che quando ci si rivolge a un pubblico, bisogna capire di quale pubblico si tratti». Ma il senatore della Lega osserva: «Faccio presente che in una di quelle immagini è rappresentata una donna che si masturba a fianco a un crocifisso; non è forse blasfemia?». De Vecchis dunque rincara: «Di fronte a un’opera del genere, il catcalling su cui la Sinistra ha fatto polemica è poesia…».
Pronti alla galera
Il mese scorso materiale porno era arrivato in un liceo di Firenze, in quel caso non per una svista ma per una precisa volontà “didattica”. Un domani, se venisse approvato il «testo unico Zan», simili iniziative potrebbero diventare la norma? «Diventerebbero la normalità», risponde De Vecchis, «soprattutto se venisse introdotta l’ideologia gender nelle scuole». «Non lo permetteremo», tuona il senatore del Carroccio, «ci opporremo con tutte le nostre forze a una legge liberticida e siamo pronti alla galera pur di poter ancora pronunciare le parole “mamma” e “papà”. Mi autodenuncio fin da subito».
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