Last updated on Novembre 25th, 2022 at 09:09 am
Siamo al ridicolo. Anzi, la cosa è raccapricciante. Il Comune di Milano, guidato dal sindaco Giuseppe Sala, premierà Marco Cappato per i servizi resi alla città e all’Italia. Ora, Cappato altro non fa che predicare l’eutanasia e accompagnare gente a morire all’estero. Quindi Milano premierà Cappato per questo perché considera che questo sia un servizio alle persone.
Accadrà il 7 dicembre 2022, festa patronale di Milano dedicata a sant’Ambrogio (339/340-397), quando l’esponente Radicale verrà insignito con l’«Ambrogino d’oro».
L’«Ambrogino d’oro» è un attestato di benemerenza civica che il Comune meneghino conferisce ogni anno a persone notevoli e meritevoli, che si siano, a vario titolo e in modi diversi, distinte per senso civico, servizio al prossimo e abnegazione. I cittadini insigniti dell’«Ambrogino d’oro», in vita o alla memoria, sono quindi ipso facto modelli che vengono additati alla cittadinanza milanese, e in vero a tutti gli italiani, come modelli di valore certo, di senso pieno del dovere e di incontestabili virtù pubbliche. L’«Ambrogino d’oro» deve il proprio nome a sant’Ambrogio, il patrono della città, un santo cristiano e un uomo di alto senso civico, che, proprio per questo, fu scelto, a suo tempo, secoli fa, dai milanesi affinché li guidasse in momenti tempestosi.
Dunque Cappato l’«Ambrogino d’oro» proprio non lo merita. Sostiene che l’eutanasia sia un diritto, che la morte procurata possa essere la soluzione alla sofferenza causata della malattia. La sua filosofia afferma che, invece della cura delle persone, è meglio la morte. Cappato ha ottenuto popolarità politica e mediatica soprattutto per avere accompagnato alla morte, in Svizzera, Fabiano Antoniani (1977-2017), noto come «DJ Fabo», tetraplegico a causa di un incidente. Da allora, non ha smesso di fare propaganda per quella ipocrisia sofistica che viene chiamata «suicidio assistito». Cappato, insomma, si vanta che la morte sia meglio della vita e aiuta le persone a morire. Per questo verrà premiato come eroe civico?
E poi, così, verrà premiato assieme a un santo, a un musicista, a un attore, ad altri. Come se nulla fosse, uno di molti, uno fra i tanti, in serie, la morte procurata assieme all’entertainment, la futilità accanto alle cose gravi, la banalità a cui abbiamo ridotto la vita dentro un egualitarismo livellatore offensivo. La civiltà del niente che abbiamo costruito, cin cin.
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