Ralf Schuler, nato a Berlino Est nel 1965, sposato, con tre figli, di religione protestante evangelicale, è un giornalista molto noto in Germania, dove lavora come direttore della redazione politica del quotidiano Bild, la prima testata europea per diffusione, con una tiratura di 5 milioni di copie al giorno. O meglio, lavorava, perché pur con qualche incertezza rispetto ai tempi veri e propri di chiusura del contratto, qualche giorno fa Schuler ha rassegnato le proprie dimissioni al caporedattore Johannes Boie e a Mathias Döpfner, CEO di Axel Springer SE, il gruppo editoriale cui appartiene anche il Bild.
I motivi per cui Schuler lascia sono scritti chiari e netti nella lettera che il giornalista ha inviato all’editore, ripresa per intero dal periodico online Cicero – Magazin für politische Kultur.
Ralf Schuler, naturalmente, considera qualsiasi discriminazione negativa e sbagliata «Parlare contro la discriminazione», afferma però, «non significa abbracciare l’agenda del movimento LGBT+, come stiamo facendo attualmente».
«Nello spirito di Axel Springer», il fondatore del gruppo editoriale, continua Schuler, «noi, naturalmente, sosteniamo i diritti dell’individuo a vivere senza discriminazioni nel miglior senso liberale e civile, purché non limiti la libertà di nessuno. Tuttavia, ciò non significa che “siamo fermamente dalla parte della comunità LGBT+ nella ferrea lotta per i diritti umani e contro la discriminazione”, come ha scritto in questi giorni un vicedirettore della fotografia nel briefing quotidiano. A parte l’esuberanza stalinista della formulazione, non sono “fermamente dalla parte” di nessun movimento politico. Fondamentalmente, inoltre, non considero che questo sia compito dei giornalisti». Touché.
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