Last updated on Agosto 24th, 2021 at 02:44 pm
Va bene, ne hanno parlato tutti. Lo si sa e lo si ripete. L’Unicode Consortium, l’associazione no-profit californiana che vaglia e approva o boccia le codifiche dei caratteri e dei simboli utilizzati sul web, sta valutando la bozza di alcune novità fra cui l’“uomo incinto”.
Per chi ha un debole per alfabeti e sistemi di scrittura, caratteri a piombo e font o simboli e segni vari, Unicode è un tempietto.
Da piccoli tutti i vocaboli di una lingua e gli strumenti di un linguaggio sono neologismi, poi crescono. Lettere e glifi comunicano, quindi la loro foggia e il loro numero si sviluppano e si arricchiscono, ma anche s’impoveriscono, a seconda dell’idioma, dunque ultimamente del pensiero che l’idioma trasmette. Lo stesso accade ai segni, ai tropi per immagini, alle sigle, agli acronimi e così via.
Nemmeno le emoticon sfuggo a questa legge. Le emoticon (lo dico per ricordarlo a me stesso) sono la versione digitale del “ditelo con un fiore”: “faccine” che esprimono emozioni. I loro figli si chiamano emoji (anche questo lo dico per ricordarlo a me stesso), pittogrammi che vanno oltre le “faccine” per veicolare, in maniera analogamente rapida e sintetica, una gamma più vasta di registri espressivi sempre legati agli stati di animo.
Via telefono portatile anche i più blasé fra noi inviano “faccine” o loro discendenti persino ai più snob fra lorsignori. Scandalizzarsene fa parvenu. Ma con l’“uomo incinto” o “incinta” che Unicode sta studiando nella bozza delle novità 2021 che emozione comunica o quale stato d’animo trasmette? Dato che non può essere l’informazione di un prossimo lieto evento (un uomo non resta incinto), le chance si riducono alla gamma delle varianti del “desidero essere incinto”. Cioè lo scambio fra adulti consenzienti di una chimera, fatta assemblando in maniera creativa e informatica pezzi di realtà che però assieme non stanno. Gli “uomini incinti” che conquistano le luci della ribalta, infatti, non sono per nulla maschi: sono femmine che decidono di “cambiare sesso” ma che conservano l’apparato riproduttivo femminile. Se domani Unicode approverà la novità, i nostri comunicatori da taschino e da borsetta verranno ipso facto abilitati a raccontare fake news. L’“uomo incinto” e persino la “persona incinta”, che però nelle lingue, come l’italiano, che declinano nel genere anche gli aggettivi bisognerà, direi, scrivere “persona incint*”, giacché nel mondo fluido delle chimere, se il maschio “può” partorire, chi partorisce “non” è la femmina. Lo trovo perfetto per il mondo delle post-verità e dei suoi influencer in cui viviamo. Aspetto il giorno dell’emoji con gli asini che volano.
Commenti su questo articolo