Last updated on Luglio 29th, 2021 at 02:22 am
Il tema è sempre la legge ungherese sulla protezione dei minori, quella che tutti continuano a criticare senza avere letto. Settimana scorsa c’è stata l’assurda levata di scudi di mezza Unione Europea (UE), compresi i suoi vertici e la nostra povera Italia. Particolarmente antipatiche sono volate le parole in illibertà del premier neerlandese Mark Rutte, il quale ha candidamente invitato Budapest a lasciare l’Unione Europea se non si piegherà a certo conformismo ideologico. Anzi, ha detto esplicitamente che per un’Ungheria non prona alla voce del padrone nell’Unione Europa non c’è posto.
Curioso, per almeno un paio di motivi.
Il primo è che la legge ungherese in discussione continua a essere una buona legge di buonsenso che protegge i minori da ogni vessazione, eterosessuale, omosessuale, quel che si vuole. Il punto è infatti solo la protezione dei minori dalle aggressioni, non certo l’omofobia. Perché altrimenti bisognerebbe parlare pure di “eterofobia”, giacché la legge ungherese per la protezione dei minori mette all’indice ogni aggressione o molestia ai minori, omo o etero che sia. Il direttore di «iFamNews» è eterosessuale, ma non grida allo scandalo “etorofobo” se una legge protegge i minori da abusi eterosessuali: difende la legge e basta perché è una legge buona e intelligente. Prescinde, e se ne frega, e se ne fregia, dall’orientamento sessuale, omo o etero, del molestatore. Plaude semplicemente a una legge che non si stancherà mai di definire, da professionista, marito, padre e galantuomo, una legge di buon senso dal momento che difende i minori da ogni tipo di aggressione. Adoro questi esercizi di logica minimale, che il mondo in cui viviamo ha invece disimparato ad apprezzare, e il lettore non me ne vorrà se ogni tanto glieli propongo.
Secondo esercizio. Se non è omofobia, giacché non è nemmeno “eterofobia”, per quale motivo il mondo dell’ideologia LGBT+ si accanisce così tanto contro la legge ungherese che protegge i minori ritenendola una legge omofoba ma che omofoba non è poiché sennò sarebbe al contempo anche “eterofoba”? Forse perché pensano che i minori non vadano protetti da qualunque aggressione? Certamente no. Dunque?
Passo ora al secondo motivo di curiosità a fronte delle parole di Rutte.
Chi è il Sig. Rutte per dire a uno Stato membro della UE di pari grado a quello che egli rappresenta o mangi questa minestra o salti dalla finestra? Chi è il Sig. Rutte per dire al premier ungherese Viktor Orbán o ti pieghi ai diktat ideologici o te ne vai? Forse che al Sig. Rutte abbiano consegnato le chiavi del portone della UE?
Certo, il punto è che Rutte non è il solo a pensarla così, tant’è che nessuno dei suoi pari si è indignato per le parole illiberali che ha riservato all’Ungheria. Ma la questione non cambia. Abbiamo costruito la UE per diventare servi, per servire l’arroganza dei potenti, per subirne le imposizioni? A naso, direi che un Robert Schuman (1886-1963), appena dichiarato «venerabile», avesse un’idea diversa di UE. Sempre a naso, direi non tanto diversa da quella espressa dalle parole con cui ieri mattina, alla radio pubblica ungherese, Orbán ha dato a Rutte del colonialista.
Parole, cioè, di quella libertà di cui i conformisti dirigisti alla Rutte hanno smarrito l’indirizzo. Cosa gravissima, visto che l’oggetto del contendere è e resta sempre la difesa dei minori da ogni tipo di aggressione e di molestia.