La Corte Suprema degli Stati Uniti dovrebbe prendere una decisione sulla regolamentazione delle pillole abortive. La causa, intentata dall’American College of Obstetricians and Gynecologists e da altri gruppi medici, contesta le restrizioni imposte dalla FDA sull’uso delle pillole abortive, come riporta Reuters. Queste restrizioni richiedono che le pazienti ricevano il farmaco di persona da un operatore sanitario, piuttosto che per posta o in telemedicina, il che è considerato un peso per le donne che vivono in aree rurali o che non hanno facile accesso a un operatore sanitario.
Secondo la Reuters, la Corte Suprema è pronta ad ascoltare il caso e la decisione potrebbe arrivare già la prossima settimana. La decisione avrà un impatto significativo sull’accesso all’aborto, soprattutto negli Stati con leggi restrittive in materia.
Diversi gruppi abortisti hanno espresso il loro sostegno alla contestazione delle restrizioni della FDA. La dottoressa Jamila Perritt, presidente e amministratore delegato di Physicians for Reproductive Health, ha dichiarato: “La telemedicina è uno strumento importante per ampliare l’accesso all’aborto farmacologico”.
D’altro canto, gli attivisti pro-vita si battono affinché le restrizioni della FDA rimangano in vigore. Carol Tobias, presidente di National Right to Life, ha dichiarato che “questi farmaci sono pericolosi e hanno ucciso delle donne” e che le norme della FDA sono necessarie per proteggere la salute delle donne.
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