Last updated on Dicembre 29th, 2021 at 10:47 am
«L’intervento legislativo è inaccettabile nel suo insieme perché si muove secondo una logica di morte, e non invece di aiuto e di affiancamento alla sofferenza». Siamo così abituati alle bugie, alla farragine e al bla bla che le cose ovvie diventano notizia.
Le parole qui riportate d’esordio sono parole diffuse dalle agenzie di Alfredo Mantovano, magistrato, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino, e dicono l’ovvio. Ovviamente l’ovvio. Dicono che, girala come vuoi, la discussione in atto nel luogo deputato a scrivere le leggi che poi debbono valere per tutti gli italiani ha per tema la morte. La m-o-r-t-e.
Ci raccontano che è sollievo per il sofferente, persino carità, ma invece è solo morte. Voluta, cercata, procurata, inflitta.
Qualche anima bella, magari con il clergyman, se qualcuno porta ancora il clergyman, dice che va bene, che è giusto, che è bello, ma invece è ancora sempre e solo morte.
Sì, il parlamento italiano sta parlando della morte. Di morte. Di come procurarla ai propri cittadini, di come far sì che la gente si possa ammazzare a norma di legge, di come qualcuno possa aiutare altri a morire senza infrangere le regole, di come ammazzare il prossimo legalmente.
Insomma, il parlamento sta cercando di trovare il modo per capovolgere l’Italia.
Che razza di Paese è ormai questo?
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