Last updated on Maggio 17th, 2022 at 12:13 pm
Prima di intercettare gli scambi di foto e di filmati pedopornografici sul web le polizie postali di tutto il mondo devono allertarsi e attivare procedure. Se invece si potesse intervenire all’origine, il turpe traffico si bloccherebbe con maggiore efficacia.
Sembra questo lo spirito con il quale la Commissione Europea (CE) ha proposto una nuova legislazione comunitaria per prevenire e per combattere gli abusi sessuali online a danno dei minori.
Un fenomeno dilagante, denuncia l’esecutivo dell’Unione Europea (UE), con 85 milioni fra foto e video che ritraggono abusi sessuali su minori segnalati in tutto il mondo nel solo 2021.
«L’attuale sistema basato sulla rilevazione volontaria e la segnalazione da parte delle imprese», afferma la CE in una nota dell’11 maggio 2022, «ha dimostrato di essere insufficiente per proteggere adeguatamente i bambini». Le norme proposte mirano dunque a obbligare i fornitori a individuare, a segnalare e a rimuovere materiale pedopornografico sui propri servizi. I provider dovranno inoltre valutare e mitigare il rischio di un uso improprio dei servizi che essi offrono e adottare misure proporzionate a tale rischio. Sarà inoltre stabilito un Centro UE nuovo e indipendente contro l’abuso sessuale dei bambini, che «faciliterà gli sforzi dei fornitori di servizi, agendo come un centro di competenza, fornendo informazioni affidabili sul materiale identificato» e «fornendo sostegno alle vittime».
«Che ben venga, purché non si si dia vita a un altro megacentro burocratizzato», commenta don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, che da anni monitora il fenomeno, lo denuncia e lancia l’allarme sulla velocità degli scambi che avvengono su Internet. Per evitare la creazione di una struttura inutile, spiega il sacerdote, occorre infatti «coinvolgere chi direttamente opera nel contrasto e nella prevenzione» degli abusi sui minori.
Come parte dei nuovi obblighi di rilevamento proposti dalla Commissione, agli Stati membri si chiederà di designare le autorità nazionali con il compito di rivedere la valutazione del rischio. Le autorità nazionali potranno inoltre emettere provvedimenti se il materiale che rappresenta abusi sessuali sui bambini non sarà rapidamente oscurato. L’iniziativa passa ora al Parlamento Europeo e al Consiglio della UE. Andranno certamente monitorati i tempi di approvazione e le contrarietà al progetto, ma anche i tentativi di dirottare i provvedimenti inserendo proposizioni devianti ispirate all’ideologia gender e a una libertà sessuale che, in un’accezione deforme, s’identifica con la causa più diretta della pedofilia e della pedopornografia.
Commenti su questo articolo