Michel Roccati, piemontese, ha trent’anni. Quattro anni fa, a causa di un incidente in moto, è rimasto paralizzato. Oggi, grazie a degli elettrodi innestati nel midollo spinale, cammina di nuovo.
Insieme a lui, altre due persone hanno preso parte con altrettanto successo alla sperimentazione, condotta da un gruppo di ricercatori coordinato dal Politecnico di Losanna (EPFL) al quale appartiene anche Silvestro Micera, italiano, docente di neuroingegneria, che si divide fra l’EPFL e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
I risultati del progetto sono stati pubblicati sul periodico scientifico Nature Medicine e illustrano fra l’altro le modalità con cui alcuni elettrodi innestati nel midollo spinale riescano a inviare ai muscoli di gambe e tronco gli stimoli elettrici, generati esternamente da un computer controllato dal paziente attraverso un tablet, consentendogli così di camminare, pedalare, nuotare.
Un grande successo che giunge dopo anni di ricerche, effettuate dal gruppo in questo ambito, da cui è nata anche la startup Onward Medical, il cui obiettivo principale sarà testare questa nuova tecnologia su migliaia di pazienti, per riuscire a commercializzarla entro pochi anni, uscendo così dalla fase della sperimentazione e offrendo a tante altre persone la possibilità di tornare a usare le gambe.
Una notizia bella che infonde fiducia e si fa beffe dei profeti di sventura che davanti alla fatica, al dolore e alla malattia non sanno fare altro che cianciare di «vite non degne di essere vissute», di eutanasia, di morte.