Last updated on Ottobre 3rd, 2021 at 04:28 am
Timo Soini è un uomo finlandese dai modi affabili e dall’oratoria scorrevole. Negli anni è stato protagonista di una vera e propria ascesa nella politica del suo Paese. Ha iniziato a praticarla da adolescente, a fine anni 1970, nel Partito Rurale Finlandese, nel quale ha scalato posizioni di vertice fino a decidere, a metà degli anni 1990, di fondare un partito nuovo, i «Veri Finlandesi». Alla guida di questa compagine conservatrice ha raggiunto risultati elettorali a doppia cifra e ha ricoperto incarichi di governo. È stato vicepremier e ministro degli Esteri fino al 2019, anno in cui ha abbandonato l’attività politica parlamentare.
Oggi è un intellettuale conservatore, fiero patriota finlandese. Ma anche fiero anticonformista come il leone ruggente simbolo del Millwall, squadra di calcio dell’estrema periferia londinese per cui Soini fa il tifo. Anticonformismo che si declina nella fede religiosa, visto che l’ex vicepremier appartiene alla sparuta comunità cattolica del Paese (10mila persone circa su 5 milioni e mezzo di abitanti principalmente luterani). In occasione dell’uscita della sua auto-biografia «iFamNews» lo ha intervistato.
Come si può essere cattolici e, allo stesso tempo, «veri finlandesi»?
La Finlandia ha una buona tradizione di tolleranza nei confronti della Chiesa ortodossa. Stesso discorso per i cattolici: soprattutto dopo la “rivoluzione polacca”, Papa san Giovanni Paolo II (1920-2005) è stato ampiamente apprezzato dalla popolazione. E poi i «Veri Finlandesi» sono un movimento politico fondato da un “piccolo uomo”: questo ben si sposa con il cristianesimo.
Del resto il successo elettorale che in questi anni ha avuto il suo partito è la dimostrazione che i cittadini finlandesi non hanno alcun problema con la fede religiosa che lei professa…
No, la mia fede cattolica è stata raramente messa alla prova durante la mia esperienza politica. Un’eccezione c’è stata nel 2018: in parlamento l’opposizione ha presentato una mozione di sfiducia nei miei confronti, quando ero ministro degli Esteri, a causa delle mie posizioni contro l’aborto che ho rifiutato di rinnegare. Ho vinto io: la mozione è stata respinta.
Come è avvenuto il suo percorso di conversione al cattolicesimo?
È stato duplice. Nel 1988 la Chiesa luterana ha accettato il sacerdozio femminile, che ho trovato gravemente sbagliato. E poi le mie opinioni personali sull’Eucarestia coincidevano con quelle della Chiesa Cattolica, la cui dottrina sul tema è chiara e ragionevole.
È stato un percorso legato solo a questi due aspetti dottrinari?
Il mio cammino di conversione è iniziato nel 1987: durante un viaggio interrail in Irlanda, nella cattedrale di St. Mary, a Killarney, nel sud-est dell’isola, ho avuto delle conversazioni con una suora cattolica che sono state molto importanti per me. La fede è qualcosa da trovare, non da inventarsi.
La Finlandia è uno dei Paesi europei dove non è consentita l’obiezione di coscienza sull’aborto. È impossibile introdurre questo diritto per il personale sanitario?
È terribile. C’è stata un’iniziativa parlamentare su questo argomento nel 2015. Ma abbiamo perso.
I Paesi nordici sono considerati baluardi della secolarizzazione e dell’ultra-progressismo. Sta cambiando qualcosa in Finlandia negli ultimi anni?
Stiamo scivolando nella direzione sbagliata, la vera fede sta sfumando ma non così rapidamente come in altri Paesi nordici. La situazione è difficile ma non senza speranza.
Come vede il futuro post-pandemico dell’Europa? È fiducioso o no?
Stiamo stampando denaro e creando debito comune, il che lo trovo assolutamente sbagliato. Sono molto preoccupato.
Al di là di questo aspetto finanziario, la preoccupa anche la secolarizzazione galoppante?
L’Europa è di nuovo pagana, più o meno. Questo è un disastro. Le persone si stanno creando da sole le proprie “religioni”. Un po’ di kabbala, di yoga, di angeli, di abbracci agli alberi e quant’altro. Il “Clima” è il nuovo vitello d’oro. Partiti politici e molti sacerdoti non promuovono né difendono i valori cristiani. Mi preoccupa molto anche questo.
La preoccupa anche l’immigrazione?
Dipende da dove proviene. Gli infermieri filippini sono una grande benedizione per la Finlandia. Ma l’immigrazione di massa rappresenta un problema.
Ultima domanda semi-seria: è più “stravagante” essere un tifoso del Millwall finlandese o essere un cattolico finlandese?
Entrambi sono considerati strani. Io sono sia l’una che l’altra cosa, ma in molte elezioni sono arrivato tra i primi tre, due volte numero uno, quindi non importa. Essere una persona onesta è ciò che ti fa guadagnare il rispetto.
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