Stefano Lo Russo, docente di geologia, da ottobre sindaco della città di Torino, del PD, si dice «amareggiato» e parla addirittura di «violenza».
Il riferimento è alla sospensione nel capoluogo piemontese, a partire da mercoledì 23 marzo, della registrazione nell’anagrafe cittadina degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali indicate come «due mamme» o «due papà», su richiesta esplicita dal prefetto Raffaele Ruberto e mandato del ministero dell’Interno. Si tratta, cioè, di applicare la legge. «Negli atti di nascita è possibile indicare solo il padre e la madre, non due madri o due padri, senza margini di discrezionalità», precisa un articolo del Corriere della Sera, che aggiunge «E poi: la legge 40 sulla procreazione assistita consente la fecondazione eterologa soltanto alle coppie di sesso diverso».
Il fatto che il sindaco precedente, Chiara Appendino, negli anni del mandato a Palazzo Civico abbia invece provveduto alla registrazione di 79 bambini come «figli di due mamme o due papà», a partire dal figlio dell’attuale assessore del PD Chiara Foglietta, non rende legittimo un atto che contravviene alla normativa che vige in materia. Tanto è vero che la scorsa estate una sentenza del tribunale civile, confermata in appello due settimane fa, ha dichiarato illegittimi tali atti, respingendo la richiesta di una coppia di donne per ottenere per la bambina il doppio cognome.
La questione assume ora un colore tutto politico ed è già prevista una interrogazione a Bruxelles che chiederà l’intervento della Commissione europea, al grido «Serve una legge». Nel frattempo, i Radicali spronano il primo cittadino a continuare sulla via tracciata dalla Appendino e a contravvenire alla normativa in vigore, mentre il Coordinamento Torino Pride, nota associazione di attivisti LGBT+, e la CGIL nazionale si uniscono a questo appello sedicente «pro-diritti».
Per lunedì è prevista nella Sala Rossa una seduta del Consiglio comunale, nella quale il consigliere radicale Silvio Viale ha chiesto l’intervento del sindaco. Sì, Silvio Viale è proprio colui che ha affermato con orgoglio che lui, i bambini, «li frulla».
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