Last updated on Agosto 24th, 2020 at 01:53 pm
Parole dolci sussurrate con un filo di voce, polpastrelli che accarezzano oggetti vicino al microfono, luci soffuse e inquadratura fissa sul primo piano. È questo l’identikit, incompleto, dei video ASMR che riescono a diventare virali su YouTube, superando la soglia del milione di visualizzazioni. Si scrive ASMR, ovvero «Autonomous Sensory Meridian Response», e si legge vittoria del virtuale sul reale. Le basi: ASMR, in italiano «Risposta sensoriale apicale autonoma», descrive quella sensazione di formicolio che scende giù dalla nuca lungo la schiena quando si ascolta una voce o un suono particolarmente piacevole e rilassante.
A coniare l’espressione, nel 2010, è stata Jennifer Allen, impiegata in un’azienda di sicurezza informatica vicino a Plattsburgh, nello Stato di New York. Nel 2010 la Allen ha aperto un gruppo su Facebook dedicato all’ASMR e dopo pochi mesi ottiene una pagina dedicata su Wikipedia: da qui inizia il lancio social del metodo ASMR. Un successo insomma tutto virtuale, che, pur non essendo riconosciuto né come scienza né come terapia, conquista in breve tempo decine di migliaia di persone.
I video ASMR
Ovviamente non esiste un titolo di studio specifico, un corso o un albo professionale: chiunque può diventare “ASMRtist”, magari aprendo un canale YouTube, così da arrivare a un pubblico più vasto possibile. E monetizzare di conseguenza. Durante il lockdown i video ASMR hanno fatto il botto, conquistando anche il giovane pubblico italiano. E l’offerta è davvero vasta.
L’ideatore del canale Relaxing Male ASMR, propone un video intitolato Husband Helps You Sleep – Relaxing Male ASMR: un ragazzo entra in camera da letto e armeggia per togliersi la cravatta. L’inquadratura è dal basso verso l’alto, perché a guardare la scena è la compagna o il compagno (d’obbligo il rispetto delle regole LGBT+) del ragazzo che torna a casa dal lavoro. Si siede sul letto, sorride allo spettatore e, facendo due carezze poco sopra l’inquadratura, chiede com’è andata la giornata. Poi si cambia, si stende e inizia a chiacchierare. L’inquadratura è vicina, la telecamera è poggiata sul cuscino accanto: a posizionare lo smartphone sul proprio cuscino, con la visualizzazione a schermo intero e la camera buia, si ha la sensazione di chiacchierare davvero con lui. A oggi il video ha totalizzato 761.569 visualizzazioni.
Ora, se flirtare dal vivo non è sempre semplice, per fortuna c’è «ASMR Gina Carla», una ragazza con occhi verde acqua magnetici che confeziona video con cui, sempre parlando sottovoce, coccola lo spettatore. Per esempio ASMR Gina Carla 😘 Flirty Whispering! Hand Massage! Personal Attention!, 12 minuti e 18 secondi di ammiccamenti, frasi sussurrate e carezze, che hanno raggiunto a oggi 2.174.332 visualizzazioni. Sì, un esperto di comunicazione potrebbe obiettare che il nome «Gina Carla» spezzi un po’ la magia maliziosa del video, ma sarebbe di cattivo gusto.
Prendere sonno è sempre complesso, ma in soccorso degli insonni arriva (ASMR) 1 Hour of Triggers for your Sleep (Soft Tapping, Brushing, Stipple, Crinkling) Obviously, 57 minuti e 29 secondi di oggetti strusciati sul microfono e parole dolci pronunciate a mezza voce guardando dritto in camera. Il video, realizzato da un giovanissimo ragazzo dal sorriso appena accennato, ha ottenuto 7.228.541 visualizzazioni.
Gibi ASMR, in 30 minuti e 28 secondi di video visualizzati 758.950 volte, vi accoglie in una spa per regalare trattamenti benessere e massaggi: inquadratura fissa, luci basse, il volto e le mani in primo piano. Ogni movimento è amplificato, ogni suono catturato dal microfono: l’immedesimazione è facile. Nell’ultimo video caricato parla per un’ora e mezza con il marito, che lavora come manager di YouTube, senza mai smettere di sussurrare.
Sempre a tema spa anche il canale di asmr zeitgeist, che ha realizzato un video di 2 ore e 48 minuti durante il quale massaggia la testa di un manichino dentro cui sembra essere posizionato il microfono. Una testa in plastica semidura bianca, senza i dettagli del volto disegnati: potrebbe essere chiunque. L’«ASMRtist» parla piano nelle orecchie di plastica e le sfiora usando guanti, spugne e altri oggetti, con tanto di fette di cetriolo sugli occhi. Il tutto per quasi tre ore. Con inquadratura fissa. Dieci visualizzazioni? No, 7.140.457.
Denti sbiancati, sopracciglia quasi disegnate e sguardo da modello mancato sono le carte sulle quali punta invece Harry ASMR, che in 21 minuti e 49 secondi coccola lo spettatore mimando carezze al viso e simili. Il suo video si ferma a 302.717 visualizzazioni, ma il suo canale è più recente rispetto agli altri, tempo per crescere ce n’è.
«Ciao, benvenuta, avevi un appuntamento? Ok. A che ora? Sei un po’ in anticipo», sussurra Lori ASMR in uno dei suoi video più visti. «Dato che le mie colleghe sono un attimo impegnate, se vuoi penso io a te. Per che occasione ti vuoi far truccare?». E inizia così un video di 24 minuti nel quale la spettatrice viene truccata. Virtualmente. Eppure tutto sembra vero: le chiacchiere, i suoni, persino i complimenti di rito che ogni buon parrucchiere e make up artist deve fare alle clienti. Italiano anche il fenomeno degli ASMR – Italian Barber, che, con video silenziosi di massaggi a metà tra il bromance e l’erotico, hanno già raggiunto 61.400 mila iscritti al canale YouTube. E centinaia di sostenitori.
Dolcezza virtuale, solitudine reale
Questi video violano la regola non scritta che da sempre imprigiona chi usa YouTube: non superare i 3 minuti. Se perdi attenzione, perdi spettatori, perdi pubblicità e quindi soldi. Il metodo ASMR riesce invece a tenere incollati allo schermo milioni di persone per oltre mezz’ora. E senza battute, sketch o effetti speciali, bensì dando allo spettatore la sensazione di essere lui il protagonista. C’è solo un viso, apparentemente vicino, che forse colma quella solitudine, risultato di una vita sempre più social e sempre meno sociale.
A confermarlo ci sono i dati di una indagine sugli stili di vita dei giovani, condotta da Casa del Giovane Pavia e Fondazione Exodus Milano, e presentata proprio sulle pagine di “iFamNews” a inizio anno. Secondo questa indagine, «quotidianamente, più di due ore di tempo vengono dedicate dal 48.32% degli studenti all’instantmessaging (61%femmine), dal 34.84% all’utilizzo dei social network ed alla navigazione online dal 27.73%. Lo smartphone è utilizzato dal 49.28% del campione durante la notte, dal 84.07% durante il tempo trascorso con gli amici, dal 68.36% a scuola e dal 29.25% durante i pasti». Ci si conosce sul web o semplicemente ci si fa compagnia: «Il 46.21%ha incontrato dal vivo qualcuno conosciuto online, il 43.65% delle femmine e il 48.48% dei maschi. Inoltre, il 47.86% conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti/osé e al 16.31% è capitato di inviare proprie immagini provocanti/osé».
Le carezze sono virtuali e così anche la consolazione è illusoria. Perché finito il video, quando all’improvviso nel cuore della notte parte la pubblicità su YouTube e le parole sussurrate sono sostituite dal grido: «Con il caldo ti senti spossato…?», la magia si spezza, e ci si riscopre soli. Come prima. Anzi, forse un po’ di più.