Last updated on Agosto 11th, 2020 at 03:27 am
Mentre la Camera dei Deputati approvava l’assegno unico e universale, un imprenditore pugliese decideva di intervenire personalmente (e rapidamente) in favore dei propri dipendenti che fanno figli. Lui è il grand’ufficiale barone Vitantonio Colucci, 81 anni, titolare della “Plastic Puglia” di Monopoli, in provincia di Bari, che negli anni 1970 progettò il primo tubo di polietilene al mondo destinato all’irrigazione agricola e al trasporto dell’acqua.
Senza figli, nessun futuro
Legato a un’idea aziendale vecchio stampo, in cui titolare e dipendenti maturano un rapporto di reciproca fiducia che va al di là della mera mansione professionale, il barone Colucci crede che premiare l’apertura alla vita dei lavoratori costituisca sempre un vantaggio. È così che ha stanziato 300 euro al mese per un anno per i lavoratori le cui famiglie daranno alla luce un bambino. Iniziativa, la sua, che si somma a quella del giugno 2019: un bonus di 6mila euro una tantum per le medesime ragioni. La “Plastic Puglia” ha oggi 180 lavoratori. L’idea dell’ulteriore premio in busta paga è venuta al titolare dopo la nascita nel 2020 di tre bambini, figli di dipendenti. «Ho deciso di istituire questo nuovo bonus», spiega Colucci a “iFamNews”, «perché noto con rammarico che lo Stato non dedica particolare attenzione al drammatico calo demografico del nostro Paese».
Ci guadagna più chi dà, di chi riceve
Del resto «occorre intervenire perché non si perda l’identità della nostra Italia». Il barone è uomo pratico, non ne fa solo una questione di principio, ma declina nella concretezza la propria affermazione: «Credo fermamente nel ricambio generazionale. Molti miei dipendenti di oggi sono figli di dipendenti in pensione. Ecco: il mio bonus può servire affinché i miei dipendenti di domani siano i figli dei dipendenti di oggi». Chi fa impresa ha però l’obiettivo di generare profitto.
E allora qual è il guadagno immediato per l’imprenditore che elargisce denaro ai lavoratori che fanno figli e che, inevitabilmente, vanno poi in congedo? «Il riconoscimento viene ricambiato con l’impegno sul posto di lavoro. Questo è fondamentale, perché essere voluti bene crea un rapporto forte, di fiducia, che non può che essere un grande vantaggio per il datore di lavoro. Insomma, ci guadagno più io a versare questi bonus che i lavoratori che li ricevono».
Un modello per i politici
Secondo il barone Colucci, questo modello di mutuo sostegno che vige nella sua azienda dovrebbe essere imitato dallo Stato. «Altro che assistenzialismo, lo Stato dovrebbe premiare il lavoro e incentivare le nascite, sono questi i due motori della nazione che danno dignità e slancio verso il futuro», dice. I figli, ricorda inoltre il visionario imprenditore pugliese, sono in prospettiva «una forza lavoro in grado di sopperire alle esigenze, anche pensionistiche, delle attuali generazioni». Un esempio per la classe politica dunque, ma non solo per chi ci governa. Il barone Colucci, infatti, si augura che «il mio gesto possa essere di esempio e d’incoraggiamento per altre aziende».