Semplificare l’istruzione… per migliorarla!

Pochissime regole centrali, oggettive e non negoziabili, che mirano al bene della famiglia e che vengono sempre rispettate. E naturalmente... promuovere la libertà!

La formula master
La formula è semplice, ma tremendamente efficace, se presa sul serio. Stabilisca un numero minimo ma non negoziabile di regole; e lo faccia con la sincera intenzione di educare e favorire la libertà dei bambini.
Pochi, non negoziabili… e a favore della loro libertà.


Sì agli standard
Anche se in numero molto ridotto, le regole in famiglia devono esserci: facilitano la vita in comune e contribuiscono a plasmare il segno distintivo di ogni famiglia, l’atmosfera familiare.
Per chi sono necessari?
Per i bambini:
Canalizzano le loro attività, che tendono a essere disperse, e li aiutano a superare l’insicurezza della loro età, mostrando loro cosa devono e non devono fare, cosa è bene e cosa è male.
Per i genitori:
Guidano il nostro lavoro educativo, sia nel suo insieme che nei suoi dettagli, e pongono un freno alle azioni non premeditate e arbitrarie, affinché non improvvisiamo o agiamo secondo il nostro umore, il nostro stato d’animo, la nostra stanchezza… o il nostro desiderio di imporci e di avere ragione, abusando della nostra autorità.


Le regole ci impediscono di ordinare ciò che vogliamo o che ci viene in mente al momento, e facilitano l’esercizio di ciò che è giusto, ciò che aiuta tutti. Ma molto pochi. Non uno in più dell’essenziale, non uno in meno del necessario.

Perché?
Vediamo:


Un buon standard:
Guida il comportamento, contribuendo all’armonia familiare.
Ma può anche diventare una fonte di conflitti e incomprensioni, che sono in gran parte inevitabili…
E va bene così!


Una regola non necessaria:
Non ha una funzione positiva. È esclusivamente un’occasione per la disobbedienza e le dispute.
Quindi, vale la pena stabilire o mantenere?
Le regole inutili ostacolano l’armonia familiare.


Non negoziabile
Nella misura in cui sono realmente e giustificatamente non negoziabili:
Ridurrà drasticamente il numero di discussioni e il deterioramento delle relazioni reciproche. Ma, ovviamente, devono essere molto pochi, altrimenti, invece di case, le nostre case sarebbero caserme.
Niente potrebbe essere più lontano dalla nostra intenzione. Intendiamo stabilirli, e che vengano notati e vissuti: come mezzo di collaborazione tra tutti, per creare un’atmosfera familiare piacevole, gioiosa, divertente e arricchente per le diverse personalità.
Mai come una sorta di lotta o di ‘braccio di ferro’ per vedere chi riesce ad avere la meglio.

Le regole sono un modo per collaborare e creare armonia, con giudizio; non sono un modo per imporsi e affermare la nostra presunta ‘autorità’.


Fondamentale
Per lo stesso motivo, essendo il minimo possibile e non negoziabile, oltre ad essere riflessivi, calmi e precedentemente stabiliti, dando tempo al tempo, devono essere fondamentali.
Vale a dire che l’assenza di uno di loro (di quei pochi, pochissimi, ma che valgono per tutti) distruggerebbe la famiglia o, per lo meno, ne causerebbe un significativo deterioramento.

Il criterio per decidere se sono fondamentali o meno?
Che favoriscono o ostacolano l’amore reciproco (inteso nel suo senso più nobile: volere effettivamente il bene dell’altro).
La missione della famiglia è l’amore: tutte le sue regole devono favorire l’amore reciproco.
Ad esempio?
Alcuni esempi:
Non manchi di rispetto agli altri, in particolare ai genitori e ai nonni… e agli eventuali domestici! (non è mai permesso alzare la voce con la madre: il padre deve sempre farlo rispettare).
Per aiutare gli altri, quando ne hanno bisogno e quando è nelle nostre mani.
Eviti i “litigi eccessivi”, le urla inopportune, gli insulti, le risposte cattive.
Si adatti agli orari che rendono possibile la convivenza e il buon funzionamento della famiglia.
Mangiare con gratitudine ciò che ci viene servito, anche se non è del tutto di nostro gradimento…


E viva la libertà!
Libertà per il bene.
Anche se a volte non viene compreso a prima vista, stabilire delle regole – molto severe e non negoziabili, insisto – è già un modo magnifico di educare alla libertà autentica e di favorirne la crescita e lo sviluppo: stimola e incanala la capacità di scegliere e di fare il bene, che è il senso più proprio della libertà.


Inoltre, nell’opinionabile
E la libertà, ancora più chiaramente, anche quando le preferenze dei nostri figli non coincidono con le nostre, in tutto ciò che è aperto all’opinione, il che è molto, molto evidente (cosa ancora più evidente dopo aver dedicato del tempo a discernere e stabilire con calma e obiettività le regole che non possono essere derogate).

Noteremo più facilmente tutto ciò che è opinionistico, quando avremo fatto lo sforzo prolungato e sincero di discernere e stabilire ciò che non lo è.


In poche parole
Poche regole e molto centrali; non arbitrarie ma oggettive; che cercano veramente il bene e l’armonia nella famiglia; e che vengono sempre rispettate… lasciando totale libertà in ciò che è al di fuori di esse (quasi tutto).
Un criterio educativo eccellente: massima libertà!

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