Last updated on Dicembre 19th, 2021 at 05:38 am
«Bonnici ha detto che il governo da lui presieduto non voleva incoraggiare l’uso di droghe ricreative, ma che non vi sono prove per suffragare l’argomento secondo cui l’uso della cannabis sia di per sé una porta d’accesso a sostanze più pesanti. Bonnici ha detto: “Cresce oggi il consenso sul fatto che le maniere forti verso i consumatori di cannabis siano sproporzionate, ingiuste e causa di grande sofferenza per chi conduce una vita esemplare ma che siccome fa uso personale di cannabis finisce nelle fauci della criminalità”».
Così riporta il quotidiano britannico The Guardian del 13 dicembre a proposito del Laburista Owen Bonnici, ministro per l’Eguaglianza, la ricerca e l’innovazione a Malta, competente sul tema.
Ora, nessuno mette in discussione le competenze del ministro che sta portando Malta al record di primo Paese europeo a legalizzare la coltivazione e il possesso della cannabis per uso personale. Ma l’esperienza della maggior parte dei tossicodipendenti, come riferiscono essi stessi e come raccontano le comunità che si occupano pietosamente del loro ricupero dalla devastazione totale, è proprio il contrario: si inizia con le canne e poi si prosegue, finché la dipendenza non diventa un fiume in piena che travolge tutto.
A Malta il voto del parlamento è previsto per domani, giovedì 16, e non si voterà soltanto per la legalizzazione tout court, ma, come dice ancora Bonnici, sempre a The Guardian, «siamo giunti alla conclusione che se è possibile porre un limite alla forza della cannabis, ovvero ai livelli di THC, non si farà altro che creare un nuovo mercato per il mercato nero. Quello che si deve fare è educare le persone e informarle giorno dopo giorno».
Permettere tutto, cioè, con un cartellino di accompagnamento appiccicato sopra. Come da noi fa ipocritamente lo Stato con le sigarette salvo detenerne il monopolio assoluto di vendita.
Ancora una volta no, signor ministro competente. Un padre che ha a cuore i propri figli non li mettere sul baratro con in mano un bugiardino delle istruzioni scritto in coreano stretto. E un ministro, a modo proprio, un po’ padre, senza paternalismi, deve esserlo per i propri cittadini.