C’è nervosismo nel microcosmo LGBT+. A gettare l’allarme tra gli attivisti arcobaleno è la “strana amicizia” tra J.K. Rowling e Caroline Farrow. Parliamo di due donne diversissime, almeno fino a pochi anni fa. L’una femminista, icona liberal e autrice della saga più venduta nell’ambito della letteratura per ragazzi degli ultimi cinquant’anni: quella di Harry Potter. L’altra è la responsabile britannica delle campagne di CitizenGo, finita sotto processo alcuni fa per dei presunti tweet omofobi.
Sono note ai nostri lettori, le invettive che si susseguono ormai da un paio d’anni, contro la Rowling, colpevole di non considerare donne i transgender nati maschi. La scrittrice britannica è stata al centro di vari ostracismi e boicottaggi, compreso quello delle forze dell’ordine, che non hanno perseguito nemmeno gli attivisti transgender che avevano protestato davanti casa sua, svelandone l’indirizzo in barba alla privacy. Da ricordare, poi, la campagna denigratoria mossa dal quotidiano The New York Times contro la Rowling. In più di un’occasione, «iFamNews» ha difeso la Rowling per le sue battaglie a favore della natura umana, pur non condividendo tutti i suoi messaggi.
Né le continue minacce dei militanti LGBT+, né la macchina del fango portate avanti senza interruzione nei suoi confronti, hanno fatto indietreggiare di un millimetro J.K. Rowling dalle sue posizioni.
Inedita alleanza tra donne controcorrente
Caroline Farrow, da parte sua, ha reso omaggio in un tweet alla scrittrice, scrivendo: «Mi sono sentita molto fragile oggi. La mia figlia più grande compie 18 anni tra poche settimane e si iscriverà a medicina. Rimpiango enormemente di aver avuto la mia vita invasa dalla follia degli attivisti per i diritti dei transgender. Davvero uno spreco. Poi vedo @jk_rowling fare coming out e mi commuovo». Rispondendo al tweet, J.K. Rowling scrive: «Big love to you».
Lo scambio di attestati di stima ed affetto tra le due donne, non è sfuggita al sito LGBT+ Pink News che ha rievocato tutte le battaglie pro-life della Farrow, compreso il sostegno alla «legge russa sulla propaganda gay» e le petizioni contro «aborto, diritti trans, maternità surrogata, matrimonio omosessuale», definendo CitizenGo «un sito di attivisti cattolici di estrema destra».
Nel tentativo di criticarla, Pink News, in realtà, concede alla Farrow una visibilità straordinaria, mettendo in luce posizioni forti che la nobilitano. Come in un articolo per il periodico The Conservative Woman Defending Freedom, contro l’aborto eugenetico in cui afferma: «È davvero per il suo bene che a un bambino viene messa fine alla sua vita che avrebbe potuto essere un luogo di conforto, educazione e sicurezza? È davvero una scelta compassionevole, amorevole e responsabile quella di porre fine alla vita del tuo bambino a causa di una disabilità?».