Nei giorni scorsi, un tribunale del lavoro britannico ha stabilito che una donna è stata discriminata quando nel suo luogo di lavoro hanno approntato solo un bagno ‘gender neutral’. Il Tribunale ha preso atto che proprio quella toliette plurigender, era inadeguata a causa del rischio di incontrare un uomo all’orinatoio.
La signora Karen Miller ha vinto una causa per discriminazione sessuale nel 2020, ma il consiglio ha fatto appello alla decisione. Nella sentenza pubblicata all’inizio della scorsa settimana, l’Employment Appeal Tribunal ha respinto l’appello dell’ Earl Shilton Council, ritenendo che alla Miller non fossero state fornite strutture adeguate.
“Il trattamento è stato meno favorevole di quello riservato agli uomini”, ha dichiarato il giudice James Taylor che presiedeva il Tribunale del lavoro. “Una donna che rischia di vedere un uomo che usa gli orinatoi non ha ovviamente lo stesso rischio di un uomo che vede un altro uomo che usa gli orinatoi… La ricorrente non ha avuto a disposizione servizi igienici adeguati alle sue esigenze, a causa del rischio di imbattersi in un uomo che utilizzava l’orinatoio e della mancanza di un cestino igienico”, ha aggiunto il giudice Taylor.
Questo caso dovrebbe essere un campanello d’allarme per i datori di lavoro e i fornitori di servizi che sembrano aver dimenticato che la maggior parte delle persone preferisce andare in bagno vedendo tutelata la propria privacy. La sentenza non costituisce un precedente importante ed applica i principi consolidati della legge sull’uguaglianza che prevedono di non trattare un sesso in modo intrinsecamente meno favorevole rispetto all’altro. La giustizia inglese ha dovuto fare i conti con la realtà sessuale diversa di maschi e femmine, ora c’è da attendersi che anche i datori di lavoro più ostinatamente convinti della folle ideologia del ‘gender neutral’, se ne facciano una ragione.