Quel ragazzetto borioso che siede alla Casa Bianca

Udienza il 1° ottobre per decidere se bloccare o no la legge texana contro l’aborto

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Last updated on Ottobre 8th, 2021 at 01:48 pm

La bella legge del Texas, il «Senate Bill 8» (S.B. 8), che salva quelle vite dei bimbi ancora nel ventre della propria mamma che altri invece considerano un “diritto” massacrare, è ferma in attesa che un giudice – un giudice – si pronunci, nonostante la Corte Suprema federale abbia detto che la norma è pienamente conforme alla Costituzione.

Prima c’è stato il giudice Maya Guerra Gamble, poi è entrato in scena il giudice Robert L. Pitman a cui la Casa Bianca, votata a ribaltare l’assetto istituzionale degli Stati uniti d’America, si è appellata il 15 settembre d’urgenza per cercare di affermare, con tutta la tracotanza di cui è capace, la «cultura di morte».

Ora il giudice Pitman ha fissato al 1° ottobre l’udienza per stabilire se la S.B. 8 debba essere bloccata o no. Il quadro generale è evidentemente funesto, ma avrebbe potuto essere persino peggio. Il giudice Pitman avrebbe potuto infatti agire immediatamente invece di rimandare all’inizio del mese venturo. Il percorso, l’esito, tutto in questa faccenda è incerto, tranne la distinzione netta fra chi cerca di salvare vite umane e chi invece fa di tutto per abbatterle. È surreale che nel mondo democratico vi sia chi ha la voglia e il potere per uccidere e lo faccia a norma di legge, ma – lo sappiamo fin troppo bene – è così.

Che tra l’altro il vertice del Paese più importante del mondo sia fra gli alfieri della «cultura di morte», scapicollandosi come un ragazzetto borioso per imporre il proprio volere sui più deboli, è uno scandalo che non ci dà pace.

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