Prigione in Canada per chi osa dire sessualità naturale

La natura delle cose scompare per decreto. Come accadeva in Unione Sovietica

Una nuova legge canadese, entrata in vigore pochi giorni fa, vieta le cosiddette «terapie riparatrici». Cosa si intende con questa espressione? Secondo la legge canadese, si tratta di qualsiasi «pratica, trattamento o servizio atto a

(a) cambiare l’orientamento sessuale di una persona per renderla eterosessuale;

(b) cambiare l’identità di genere di una persona in cisgender;

(c) cambiare il genere che una persona indica per sé in modo che esso sia conforme al sesso assegnato a tale persona alla nascita;

(d) reprimere o ridurre l’attrazione o il comportamento sessuale di tipo non eterosessuale;

(e) reprimere l’identità di genere non-cisgender di una persona; o

(f) reprimere o ridurre il genere che una persona indica per sé che non sia conforme al sesso assegnato a tale persona alla nascita.

In base a questa legge, chi in Canada fosse colto a praticare una «terapia riparatrice» incapperebbe in uan pena che può affivare fino a cinque anni di reclusione.

Come dice l’opinonista Matt Walsh, «la nuova legge canadese dichiara che se consigli al tuo figlio maschio di accettare la propria identità maschile sei colpevole di “terapia di conversione” e soggetto a cinque anni di prigione».

Allo stesso modo, pastori, sacerdoti, rabbini e imam potrebbero fibnire in carcaere per cinque anni, se osassero dire ai propri fedeli aderire alla morale e al concetto di genere cari alla tradizioni ebraica, cristiana o musulmana. Dire che Dio ha fatto le persone «maschio e femmina» (Gn 1, 27) potrebbe insomma far finire il responsabile di una comunità religiosa dietro le sbarre.

Ciò che nella legge canadese è particolarmente ipocrita è però consentire pratiche, trattamenti e servizi che incoraggino un bambino a diventare transgender o omosessuale. La legge afferma infatti specificamente: «Per maggiore chiarezza, questa definizione», cioè quella di «terapia riparatrice», «non riguarda pratiche, trattamenti o servizi che si riferiscano all’esplorazione o allo sviluppo di un’identità personale integrata ‒ quali le pratiche, i trattamenti o i servizi che si riferiscano alla transizione di genere di una persona ‒ e che non si basino sul presupposto che un particolare orientamento sessuale, identità di genere o identificazione di genere sia da preferire a un altro».

Insomma, canadesi: se osate dire la verità, il vostro governo socialista vi manderà in progione esattamente come faceva il potere comunista in ‘Unione Sovietica con chiunque osasse sbugiardare le menzogne del marxismo.

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