La Corte costituzionale italiana ha dichiarato nemmeno considerabile il tentativo pervicace e subdolo di legalizzare una fattispecie dell’omicidio (quello «del consenziente»), pur assurdamente continuando a ritenere illegale l’omicidio in genere, e invece la Camera dei deputati ha approvato il suicidio, nientemeno che il suicidio.
Questa è l’Italia in cui viviamo oggi, un Paese che pulsa di morte.
Adesso la parola è passata al Senato, la Camera cosiddetta «alta», in tesi rappresentante della sanior pars del Paese, dove sono attivi i suoi maiores. Sarà così? Oppure anche il Senato approverà una brutalità come il suicidio? Davvero saremo costretti poi a vivere in un Paese di morte così?
Ora, dagli estremi confini della Terra, là dove nessuno sa nemmeno collocare il luogo sulle mappe, un uomo, un italiano, un laico, un prete scrive al presidente della repubblica Sergio Mattarella.
La sua preoccupazione, la sua paura è la stessa di «iFamNews» e «iFamNews» combatterà questa buona battaglia.
Presidente Mattarella, ascolterà quell’italiano fuori dall’Italia che ha a cuore l’Italia molto più di tanti altri italiani che stanno in Italia, quell’italiano diverso dagli altri italiani e uguale agli altri italiani, quell’italiano come lei e come me che Le scrive accoratamente, struggentemente, ostinatamente? Ascolterà, signor presidente, noi italiani che le scriviamo? Presidente Mattarella, dirà il suo alt forte e chiaro alla morte procurata dell’Italia?
Commenti su questo articolo