Il Portogallo si mobilita a favore della vita di fronte al nuovo tentativo di legalizzare l’eutanasia nel paese da parte del Governo socialista. Il movimento pro-vita si è mobilitato il 18 marzo in diverse città portoghesi, pochi giorni prima che il Parlamento prenda in esame un nuovo disegno di legge per legalizzare l’eutanasia, dopo che il precedente testo era stato sottoposto a febbraio dal veto del Presidente della repubblica (cattolico) Marcelo Rebelo de Sousa.
La mobilitazione è stata promossa dalla Federazione portoghese per la vita, che in un comunicato precedente alla marcia ha denunciato che nel Paese “l’eutanasia è più discussa del diritto alle cure palliative”. La Marcia per la Vita si è svolta in città come Lisbona, Porto, Braga, Aveiro, Évora, Coimbra, Funchal e Santarém, tra le altre. Il 9 dicembre 2022, l’Assemblea della Repubblica aveva approvato la legge che regola l’eutanasia, che era stata poi trasmessa al Presidente Marcelo Rebelo de Sousa, e successivamente alla Corte Costituzionale per l’esame.
A gennaio di quest’anno, la Corte aveva dichiarato la legge incostituzionale. Nella sua sentenza, si affermava che “si è generata un’intollerabile incertezza sull’esatto ambito di applicazione della nuova legge”. Poiché la legge parlava di sofferenza “fisica, psicologica e spirituale”, interconnessa dalla congiunzione “e”, ciò poteva generare “interpretazioni antagoniste” e le tre caratteristiche potevano essere considerate “cumulativamente o individualmente”, ha affermato. Con la decisione della CT, Rebelo de Sousa ha posto il veto sulla legge.
Tuttavia, il 15 marzo i leader di quattro partiti hanno annunciato che il nuovo testo sulla legalizzazione dell’eutanasia in Portogallo sarà discusso e votato in Parlamento il 31 marzo. Al nuovo testo stanno lavorando i partiti Iniziativa Liberale, Blocco di Sinistra, Popolo-Animali-Natura e il Partito Socialista. Si stanno apportando drastici cambiamenti ai continui tentativi del Parlamento di approvare una legge che depenalizzi il suicidio assistito/”eutanasia”. L’ultima bozza verrà discussa in parlamento il 31 marzo, si apprende che le clausole richiederanno l'”auto-somministrazione” dell’iniezione letale – a meno che la persona che desidera morire non sia fisicamente troppo incapace di farlo, nel qual caso potrà essere somministrata da un medico che dovrà attestare che il paziente non è in grado di praticarsi l’iniezione. Secondo quanto riportato, questa nuova disposizione “configura una significativa riduzione dell’ambito di applicazione della morte medicalmente assistita e cerca di rispondere alle argomentazioni del Presidente Marcelo e della Corte Costituzionale che hanno considerato incostituzionale il precedente progetto di legge”. La nuova versione del testo, tuttavia, continua a essere elaborata dai partiti politici in vista della data di discussione del 31 marzo.
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