L’ho scritto diverse volte, e lo ripeto volentieri. «iFamNews» si occupa di politica, volentieri. Perché è politica difendere la vita umana dal concepimento alla morte naturale, i diritti anche giuridici dei nascituri, la bellezza del matrimonio, la sovranità della famiglia naturale, la libertà di educazione dei genitori, la libertà religiosa, la libertà di espressione, la libertà di riunione, il diritto alla verità. Farlo è politica perché serve la politica per farlo, perché la politica va orientata e influenzata, perché gli uomini politici sono i servi del popolo, perché gli uomini politici sono le élite che sorgono dal popolo, perché altrimenti la politica organizza diversamente la comune degli uomini senza chiedercene il permesso.
Per questo «iFamNews» saluta con grande favore il successo elettorale delle forze politiche che domenica hanno vinto, alla grande, in Ungheria, perché da quella vittoria ne verrà del bene per le questioni non negoziabili che debbono stare al cuore proprio della politica, anche se molti, troppi se si fanno sconti del tutto indebiti.
Ancora l’Ungheria? Sì, ancora l’Ungheria, perché vedo sollevarsi la matitina rossa dei perbenisti, il ditino degli eccezionalisti, la critica dei buonisti, la censura degli amici del giaguaro.
«iFamNews» non ha in tasca la tessera di alcun partito, né in Italia, né in Ungheria, né altrove, ma non ha nemmeno le fette di salame sugli occhi. Vede le differenze, enormi, che vi sono fra i partiti e tra gli uomini politici. Per questo ritiene che non sia mai lecito far finta di nulla, osservare equidistanze pelose, fare le verginelle in ritardo. Gli assenti, infatti, hanno sempre torto.
Questo significa che «iFamNews» non sposa preventivamente alcun partito o uomo politico, ma pure che non sta alla finestra. Osserva e giudica, scrive e valuta. Caldeggia e disdegna, a seconda dei casi. E i casi non sono mai tutti uguali.
Ovviamente «iFamNews» sa che nulla di ciò che è umano è perfetto, come sa che non esiste affatto il migliore dei governi possibili che non sia quello che è un po’ meglio di quelli che sono invece certamente peggio.
In Ungheria sa che il partito Fidesz e il primo ministro Viktor Orbán non sono perfetti. Personalmente non condivido certe scelte politiche dell’uno e dell’altro, e in questo posso avere persino sensibilità diverse da alcuni miei colleghi, oppure no, trovarmi d’accordo con loro nel non essere d’accordo con tutto ciò che fanno Fidesz e Orbán. Per questo noi non firmiamo mai cambiali in bianco.
Ma soltanto chi è in malafede o animato da astio politico o da passione ideologica può non vedere che Fidesz e Orbán, con tutti i propri difetti veri (o presunti), sono meglio dei loro avversari, e non su questioni di lana caprina, bensì su alcuni dei princìpi non negoziabili che debbono sempre essere il fulcro e il limite di ogni azione politica. Ebbene, è su questo che noi incontriamo Fidesz e Orbán. È su questo che caldeggiamo la loro azione politica piuttosto che quella dei loro avversari.
Pare che il nome «europei» sia stato adoperato per la prima volta dal monaco lusitano, poi vescovo, Isidoro di Beja (711-754), più conosciuto come Isidoro Pacensis, quando, raccontando la Battaglia di Poitiers (732), indicò con un nome collettivo gli “altri”, quelli che combattevano l’aggressione dell’esercito arabo-berbero musulmano di al-Andalus. Sovente è per contrasto che la propria identità emerge e risalta, è difendendosi che si capisce chi si è sul serio. In Ungheria, oggi, si capisce chi siano Fidesz e Orbán, con tutti i propri difetti veri (o presunti), vedendo chi sono i loro nemici e le battaglie che portano avanti.
Il mondo di Fidesz e di Orbán hanno fatto molto per le ragioni stesse per cui «iFamNews» esiste, ed è per questo che il loro nuovo, importante successo politico ci entusiasma. Abbiamo lavorato assieme, lavoreremo assieme per la famiglia e per la vita: per null’altro che per questo. Vogliamo che sia chiaro, vogliamo che lo si comprenda bene. E vogliamo anche sottolineare che chi oggi osteggia Fidesz e Orbán quando difendono vita e famiglia di fatto favorisce chi combatte la vita e la famiglia. Tanto mi sentivo oggi di dovere ai miei 23 lettori.
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