Un ospedale pediatrico dell’Oregon diventa un “laboratorio arcobaleno”

Al Doernbecher Children's Hospital di Portland i piccoli pazienti vengono persuasi in modo subdolo alla transizione di genere

Bandiera USA arcobaleno

Image from Pixabay

Sei un giovanissimo paziente di un ospedale pediatrico e i medici, non limitandosi a curarti la malattia, ti insinuano dubbi sulla tua cosiddetta «identità di genere», fino a incoraggiarti a cambiare sesso.

Accade al Doernbecher Children’s Hospital di Portland (Oregon), dove i bambini e gli adolescenti ricoverati che manifestino qualche «disforia di genere» ricevono proposte che vanno dal nascondimento dei genitali all’uso di bloccanti della pubertà.

Manipolare e rinnegare la propria sessualità

La notizia è riportata dal sito del Christian Institute, che specifica: «L’ospedale, parte della Oregon Health and Science University, è considerato uno dei migliori ospedali dello Stato».

All’interno della struttura pediatrica i pazienti riceverebbero istruzioni su come rendere «l’area genitale più liscia e piatta». La guida pensata per loro spiega inoltre come ottenere questo risultato utilizzando biancheria intima attillata o nastro adesivo.

Le istruzioni dettagliate, inclusive di diagrammi, spiegano persino come nascondere i testicoli all’interno del proprio corpo. Alle ragazze confuse sul proprio genere vengono invece consigliati metodi di fasciatura del torace per «sentirsi più a loro agio».

In ossequio al gender fluid e all’indefinitezza sessuale, in uno dei volantini non si parla di «ragazzi» e «ragazze» ma di «persone con testicoli» e «persone con ovaie».

Bloccanti della pubertà: poche idee e confuse

Ai giovani pazienti viene fatto credere che i bloccanti della pubertà possono prevenire lo stress causato dal «passaggio attraverso una pubertà che non corrisponde alla tua identità di genere».

Inizialmente la guida afferma: «I bloccanti della pubertà non causano cambiamenti permanenti nel corpo». In seguito, però, il testo si contraddice e ammette: «I ricercatori non hanno finito di studiare quanto siano sicuri i bloccanti della pubertà a lungo termine».

Durante l’ormai celebre caso della clinica Tavistock, fino davanti all’Alta Corte britannica, alla fine del 2020, gli esperti hanno ammonito sui rischi a lungo termine dei farmaci per la transizione di genere, tra cui l’infertilità, la riduzione della densità ossea e il potenziale danno allo sviluppo cerebrale. In quell’occasione denunciarono l’omertà dei medici nei confronti dei giovani pazienti e dei loro genitori intorno a tutti questi rischi. L’attuale guida del Servizio Sanitario Nazionale sui bloccanti della pubertà afferma che «si sa poco sugli effetti collaterali a lungo termine». Al contrario, fino al 2020, si affermava che gli effetti dei farmaci sarebbero stati «totalmente reversibili».

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