No PASarán

Le femministe scendono in campo per difendere le mamme

Gino Cervi - Peppone

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Last updated on Agosto 24th, 2021 at 02:45 pm

I media riportano sempre più di frequente vicende di bambini contesi fra mamma e papà, in caso di separazione, anche qualora il Tribunale dei minori abbia stabilito il cosiddetto affido condiviso, e delle gravi conflittualità che le determinano e che viceversa ne scaturiscono.

Spesso, sono le mamme a subire la sorte peggiore. Le mamme, ma soprattutto i bambini.

«iFamNews» ne ha parlato poco tempo fa con Assuntina Morresi, giornalista e autrice, docente di Chimica Fisica presso il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, editorialista, membro del Comitato nazionale di Bioetica.

In questo momento, come ci conferma la professoressa Morresi, «Parte dalla rete un appello alla Ministra Lamorgese perché cessino i cosiddetti “prelievi” forzati dei bambini a seguito di pronunciamenti dei Tribunali italiani. Stiamo parlando di bambini piccoli strappati alle loro mamme per essere portati in strutture dedicate, al fine di riavvicinarli ai padri rifiutati. Il contesto è quello della cosiddetta alienazione parentale, un costrutto teorico senza basi scientifiche condannato dalla Cassazione ma che continua ad essere applicato da diversi Tribunali italiani, nella sostanza, a prescindere dai vari nomi con cui viene chiamato».

Le vicende dolorosissime dei bambini di Assisi, di Pisa, per esempio, legate alla questione importante della cosiddetta sindrome da alienazione parentale , o PAS, cui fa riferimento la Morresi, non possono che muovere a commozione, perciò è ancora più importante mantenere la lucidità e dare un giudizio netto e preciso.

«Non serve però entrare nel merito di questo orientamento dei tribunali che hanno accolto il concetto della alienazione», continua infatti Assuntina Morresi, «per capire che l’allontanamento coatto di bambini piccoli dal genitore che amano e con cui vivono e vogliono continuare a vivere, effettuato addirittura mediante le forze dell’ordine, è un atto di violenza sul minore, sempre. Ed è sempre inaccettabile, perché inumano, a prescindere dalle intenzioni di chi lo dispone».

Nasce da qui l’appello, sorto spontaneamente online, al ministro Lamorgese affinché intervenga per impedire ciò che viene visto, e subìto, esattamente come un abuso.

«Per questo l’appello alla Ministra», conclude Assuntina Morresi. Per questo, semplicemente: per i bambini.

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