Niente boom di divorzi per il lockdown

Uno studio della Marriage Foundation smentisce l’allarme sui matrimoni finiti

Famiglia in lockdown

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Last updated on Gennaio 28th, 2021 at 01:06 pm

Sono trascorsi ormai 10 mesi da quando la pandemia da CoViD-19 ha raggiunto l’Europa, con la conseguente decisione dei governi di porre restrizioni alla vita quotidiana dei cittadini per tentare di fermare il contagio. In questi mesi si è letto spesso di un boom di divorzi e di separazioni causati dalla convivenza forzata. Ma come ha influito davvero il lockdown sulle coppie? È in corso un vero boom di divorzi e separazioni? A chiederselo è la Marriage Foundation, che ha realizzato uno studio analizzando i dati di 2.559 genitori intervistati attraverso un questionario. Non senza sorpresa, si è registrato che il 20% delle relazioni è uscito rafforzato dal lockdown, mentre solo il 9% ne è uscito indebolito.

Restrizioni e spazi vitali

Ciò non significa che le restrizioni alla vita sociale non abbiano causato attriti. Secondo la ricerca, i padri hanno raccontato di essere «abbastanza» o «estremamente infelici», di «litigare spesso», addirittura di «pentirsi di essersi sposati». Eppure solo lo 0,7% dei padri sposati ha preso in considerazione il divorzio, due terzi in meno rispetto ai livelli pre-pandemici. Anche le madri sposate hanno dichiarato di sentirsi spesso «infelici», ma non per questo hanno avuto intenzione di chiedere il divorzio, come invece più volte hanno riportato i mass media. Ciononostante, durante il lockdown è aumentata la probabilità di litigare e la suddivisione delle faccende domestiche è stata una delle principali cause di conflitto, con un terzo delle mamme intervistate che ritiene che i mariti non facciano la propria parte nelle faccende di casa.

I dati cambiano però se si analizzano le risposte delle coppie conviventi non sposate. Secondo il 22% delle madri conviventi raggiunte dallo studio la relazione con i propri compagni è peggiorata, mentre solo il 7% delle madri sposate ha detto la medesima cosa.

Osservando il campione delle madri conviventi si scopre del resto che tutti i valori negativi rispetto al lockdown crescono, come il sentirsi «estremamente infelici» e livelli di conflittualità di coppia più elevati. Sir Paul Coleridge, fondatore della Marriage Foundation, non ha dubbi: «L’assenza di impegno formale ha generato insicurezza e ambiguità proprio quando la necessità di un’unità completa e inequivocabile era essenziale».

Matrimonio vs. convivenza

Il mito della libertà assoluta, senza né vincoli né antichi retaggi religiosi, vacilla insomma di fronte alle difficoltà della vita? «Questo rapporto mostra che, anche se il blocco aveva causato attrito in alcuni matrimoni», commenta Harry Benson, direttore del centro ricerche della Marriage Foundation, «i numeri suggeriscono che per la maggior parte delle coppie sposate britanniche il lockdown è stato comunque ampiamente positivo, anche tenendo conto delle variazioni tra i dati demografici. Lo studio mette invece in luce l’insicurezza preoccupante delle madri conviventi ed è dunque necessario che il governo smetta di fingere che la convivenza sia uguale al matrimonio. Per alcuni può esserlo. Ma mentre la stabilità è la norma per le coppie sposate è invece l’eccezione per le coppie conviventi. E sono le madri conviventi che ne pagano il prezzo. E lo scotto che il governo paga per non avere ancora varato una seria politica di sostegno al matrimonio è alto».

Realismo

Il lockdown ha dunque causato il boom dei divorzi? No, i dati dello studio smentiscono molti titoli rilanciati dai principali mass media europei. Il lockdown però, che gli autori dello studio definiscono uno «stress test» per le coppie, ha costretto le persone a fare i conti con la propria situazione reale, con i propri sentimenti e con il proprio desiderio di impegnarsi insieme per il futuro.

Come ricorda la ricerca, infatti, sono diminuiti drasticamente, fino a sparire in alcuni mesi, gli impegni fuori casa, dalle cene di lavoro alle vacanze alla palestra, e questo tempo è diventato una condivisione forzata. E la stabilità si è rivelata non solo un collante efficace per la coppia e per il rapporto con i figli (il 26% dei genitori ha dichiarato di aver migliorato il proprio rapporto con i figli, trascorrendo più tempo con loro condividendo attività), ma anche una protezione per le madri che durante il lockdown hanno dovuto prendersi cura in modo speciale di tutti in casa.

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