Last updated on Maggio 30th, 2021 at 06:09 am
Sterminiamoli tutti i bambini. E poi cementiamo gli apparati riproduttivi delle donne. Così quei piccoli sudici maiali, anzi meno dei maiali, quei «futuri briganti» di una «razza esecrabile», «maledetta», «malvagia» e «impura», una razza di «mostri» e di «animali dal volto umano» «che deve essere annientata» (questo il frasario usato per iscritto per giustificare il genocidio della popolazione della Vandea fra 1793 e 1794), non verranno mai più al mondo.
Nel Frizell, starlette di Vogue, afferma che avere figli oggi è «vandalismo ambientale»
Un figlio, infatti, equivale a sporcizia, inquinamento, scarsità di cibo per altri e tutta quella serie di peccati capitali che hanno oramai polverizzato ogni altro decalogo.
Dei figli meglio i parassiti, per i quali abbiamo bandito il DDT. Meglio i cani che portano al guinzaglio noi servi che non ci inginocchiamo più davanti a nulla tranne ai loro escrementi che, raccolti per la strada, custodiamo amorevolmente lungo il cammino sacro fino al primo cestino disponibile. Meglio l’ambrosia che cresce rigogliosa tra i marciapiedi. Meglio le ortiche. Persino meglio il CoViD-19, che se non è tutta salute, è (Pechino permettendo) tutta natura.
Sempre più convinto che dal secondo diluvio ci salvi solo la parola data, mi domando se sia mai esistito, su un pianeta qualsiasi, un altro suicidio di massa eretto a civiltà come quello in cui zampettiamo gaiamente tutti quotidianamente.