«Il più innocente degli innocenti, un bambino», «[…] bambini coperti di sangue e privati delle madri prima ancora di avere un nome». Un crimine orrendo, esecrabile, da fare urlare. E infatti The New York Times, che riporta quelle parole, si straccia le vesti. Noi davanti all’aborto pensiamo, scriviamo parole così. Ma le parole di The New York Times non riguardano l’aborto. Riguardano l’attentato subito settimana scorsa dall’ospedale Dasht-e-Barchi di Kabul, in Afghanistan. Un orrore: bambini e madri maciullati, come nell’aborto, da far sinceramente singhiozzare. L’ospedale era gestito da Medici Senza Frontiere, la famosa organizzazione internazionale che si prodiga per salvare vite umane, per salvare madri, per salvare bambini. Com’è possibile allora che Medici Senza Frontiere sponsorizzi i video “didattici” che HowToUseAbortionPill.org fa circolare online per insegnare alle ragazzine come abortire, persino mentendo ai medici? È qui che io non capisco, mi angoscio, mi straccio le vesti.
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