• I più recenti
  • Tutto
Neonato

Medici fiamminghi per la legalizzazione dell’infanticidio

10/09/2020
Medico del Queensland allontanato per aver difeso i bambini dall’ideologia trans

Medico del Queensland allontanato per aver difeso i bambini dall’ideologia trans

15/09/2025
Le squadre NFL onorano Charlie Kirk con un minuto di silenzio

Le squadre NFL onorano Charlie Kirk con un minuto di silenzio

15/09/2025
Il tribunale federale consente all’amministrazione Trump di bloccare i fondi a Planned Parenthood

Il tribunale federale consente all’amministrazione Trump di bloccare i fondi a Planned Parenthood

15/09/2025
Questo giorno nella storia conservatrice: la nascita di William Howard Taft

Questo giorno nella storia conservatrice: la nascita di William Howard Taft

15/09/2025
Il presidente eletto dell’Oxford Union celebra la morte di Charlie Kirk

Il presidente eletto dell’Oxford Union celebra la morte di Charlie Kirk

15/09/2025
Creator: MEHMET ALI OZCAN 
| 
Credit: Anadolu via AFP
Copyright: 2024 Anadolu

La Slovacchia spinge per codificare leggi contro l’ideologia LGBT

13/09/2025
Le autorità rivelano che l’assassino di Charlie Kirk viveva con un partner transgender

Le autorità rivelano che l’assassino di Charlie Kirk viveva con un partner transgender

13/09/2025
Questo assassinio era stato previsto

Questo assassinio era stato previsto

13/09/2025
One important event in pro-life history that occurred on September 14 is the inaugural National Day of Remembrance for Aborted Children in 2013. Organized by Citizens for a Pro-Life Society and the Pro-Life Action League, over 100 memorial services were held across the United States at gravesites and memorials for aborted children, marking the first nationwide effort to publicly honor and mourn the victims of abortion as a solemn, unified act of remembrance. This event was a pivotal milestone in the pro-life movement, shifting focus from advocacy and protest to ritualistic commemoration and spiritual witness, helping to humanize the unborn and deepen public awareness of abortion's tragedy.

Questo giorno nella storia conservatrice: Giornata nazionale della memoria per i bambini abortiti

13/09/2025
La Scozia ritira tutte le accuse contro la nonna arrestata nella “zona cuscinetto”.

La Scozia ritira tutte le accuse contro la nonna arrestata nella “zona cuscinetto”.

21/08/2025
  • Chi siamo
  • Contatti

NEWSLETTER

  • NEWSLETTER
15/09/2025
  • Login
  • Registrati
No Result
View All Result
  • Italiano
    • English
    • Español
    • Français
    • Deutsch
    • Polski
    • српски
    • Русский
    • Hrvatski

Navigation Button Donate

  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
International Family News Network (IFN)
  • Home
  • Editoriali
  • Vita
  • Famiglia
  • Cultura
  • Politica
  • Spettacoli
  • Scienza
  • Petizioni
  • NEWSLETTER
  • Dona ora
No Result
View All Result
International Family News Network (IFN)
No Result
View All Result

Medici fiamminghi per la legalizzazione dell’infanticidio

Tra feti e neonati non c’è differenza. Lo sa bene chi pratica aborti tardivi

Cristina Tamburini di Cristina Tamburini
10/09/2020
in Vita
475
Reading Time: 4 mins read
0
Neonato

Image from Pixabay

Share on FacebookShare on WhatsAppShare on TelegramShare on TwitterShare on WeChat

Last updated on Settembre 25th, 2020 at 01:42 am

Che gli abortisti abbiano pienamente ragione si è già dimostrato: laddove l’aborto sia ammesso dalla legge, anche la cosiddetta «eutanasia neonatale» – più onestamente un infanticidio –  non dovrebbe essere negata, perché tra feto e neonato non c’è differenza.

Se tale affermazione un tempo poteva far leva su un senso comune ancora propenso a dar valore alla vita del neonato, oggi ci si trova drammaticamente a fare i conti con la reazione contraria, come dimostra un sondaggio pubblicato sul periodico Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica (AOGS): medici e altri professionisti sanitari nelle regioni di lingua neerlandese del Belgio disposti a fare aborti tardivi sarebbero favorevoli alla legalizzazione dell’infanticidio.

Nove su dieci ammazzerebbero attivamente un neonato

Quasi nove intervistati su dieci – si parla dell’89,1% ‒ degli operatori che praticano interruzioni di gravidanza tardive «concordano sul fatto che, in caso di condizione neonatale grave (non letale), la somministrazione di farmaci con l’intenzione esplicita di porre fine alla vita neonatale è accettabile». Così come, senza tante remore, una percentuale molto simile – l’85,6% ‒, anche di fronte a diagnosi «poco chiara e prognosi imprevedibile», considera l’aborto a termine – cioè praticato fino al momento del parto – una soluzione adeguata. Non sapendo insomma esattamente come andrà a finire, meglio “terminare” la vita dell’individuo prima che inizi “ufficialmente”. Si può sempre ritentare, sperando di essere più fortunati con una successiva gravidanza: come i lettori di “iFamNews” già sanno, un bambino vale l’altro secondo teorie etiche sempre più drammaticamente diffuse e accettate.

Purtroppo, anche se non stupisce particolarmente venirne a conoscenza, tra gli operatori sanitari intervistati – abitanti nelle Fiandre e già implicati in procedure di aborto tardivo – la maggior parte «condivide l’opinione secondo cui la legge dovrebbe essere cambiata per facilitare le decisioni di fine vita neonatale in condizioni gravi. Questa è una considerazione che i legislatori belgi dovrebbero esaminare». Laddove «facilitare le decisioni» coincide drammaticamente con il “rendere legalmente più semplice la soppressione di una vita umana”, non c’è quasi bisogno di specificarlo…

A onore del vero, in Belgio questa posizione non è accettata uniformemente. Esistono infatti significative differenze culturali fra le tre regioni, Fiandre (di lingua neerlandese), Vallonia (di lingua francese) e Bruxelles (mista), laddove le Fiandre, la zona più ricca, costituiscono circa la metà della popolazione, la Vallonia un terzo e Bruxelles il resto.

Attualmente esiste un’unica legislazione comune per il Paese, anche se pare che i sentimenti della popolazione su aborto ed eutanasia non siano affatto omogenei. Se nelle Fiandre si tende a seguire la tendenza dei vicini Paesi Bassi, aperti a una liberalizzazione sempre più ampia delle politiche eutanasiche, uno studio sugli atteggiamenti e sulle esperienze dei medici belgi riguardo la pratica dell’eutanasia e la legge sull’eutanasia stessa rileva come «i medici della Vallonia hanno più spesso convenuto che in nessun caso avrebbero praticato l’eutanasia ed erano più disposti a eseguire una sedazione profonda continua invece dell’eutanasia rispetto a quelli delle Fiandre e di Bruxelles».

Il protocollo di Groningen

Wesley J. Smith , bioeticista e collaboratore del periodico conservatore statunitense National Review, ha inoltre criticato pesantemente gli esiti dello studio pubblicato da AOGS, con riferimento al fatto che «medici tedeschi sono stati impiccati a Norimberga per avere ucciso bambini disabili», laddove ora il medesimo atto non solo è accettato con indifferenza, ma se ne promuove la “normalizzazione” nel cosiddetto “Protocollo Groningen”, dal nome della cittadina neerlandese dove un ospedale pediatrico consente ai medici di porre fine alla vita dei bambini nati con disabilità.

Secondo lo studio di AOGS, la vasta maggioranza dei medici e dei professionisti intervistati, che attualmente si occupano di neonati nella più ricca e popolosa regione del Belgio, sostengono l’aborto di feti vitali che sopravvivrebbero con una disabilità e alcuni abortirebbero anche feti sani. Senza significativa distinzione tra aborto tardivo e vero e proprio infanticidio.

Ciò che è più grave, però, non è la risposta alle ipotetiche domande di un sondaggio, quanto piuttosto l’ultima sottolineatura dell’abstract del medesimo studio: «altre ricerche dovrebbero esplorare la correlazione tra gli atteggiamenti verso l’interruzione tardiva della gravidanza e le effettive decisioni mediche prese nella pratica clinica quotidiana». Quale madre sarebbe tranquilla, infatti, sapendo che il suo fragile bambino appena nato è nelle mani di un medico che non si farebbe alcun problema nel porre fine alla vita di un neonato?

Tags: BelgioInfanticidio
Cristina Tamburini

Cristina Tamburini

Cristina Tamburini, laureata in Filosofia con una tesi in Antropologia filosofica sull'utilitarismo contemporaneo, moglie e mamma di sette figli, non ha mai abbandonato lo studio e la passione per l’antropologia filosofica, l’etica e la bioetica. Ha tradotto in italiano diversi testi, fra i quali Azione e condotta: Tommaso d’Aquino e la teoria dell’azione di Stephen L. Brock e Intenzione di G. Elizabeth M. Anscombe, estendendo i propri interessi alla Teologia (in particolare all’Escatologia e alla Dottrina sociale della Chiesa). Ha curato il blog Sì, sono tutti miei! per raccontare e approfondire il maternage e la quotidianità in una famiglia numerosa.

Commenti su questo articolo

I più letti


    IFN – International Family News Network

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.

    Link diretti

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy

    Seguici

    Welcome Back!

    Login to your account below

    Forgotten Password? ISCRIVITI

    Create New Account!

    Fill the forms below to register

    All fields are required. Log In

    Retrieve your password

    Please enter your username or email address to reset your password.

    Log In
    Newsletter
    No Result
    View All Result
    • Home
    • Editoriali
    • Vita
    • Famiglia
    • Cultura
    • Politica
    • Spettacoli
    • Scienza
    • Petizioni
    • NEWSLETTER
    • Dona ora

    • en English
    • it Italiano
    • es Español
    • fr Français
    • de Deutsch
    • pl Polski
    • sr српски
    • ru Русский
    • hr Hrvatski
    • Login
    • ISCRIVITI

    © 2022 IFN – International Family News - All Rights Reserved.