Last updated on Luglio 8th, 2020 at 07:38 am
Ecco il numero esatto delle donne che l’anno scorso hanno abortito in Irlanda: 6666. Poi si debbono aggiungere 375 irlandesi che per abortire si sono recate nel Regno Unito, e questo nonostante la nuova legge irlandese permetta ora l’interruzione volontaria della gravidanza, per un totale di 7.041 aborti in un anno: numeri inquietanti, cifre orribili per il Paese fu cattolico diffusi il 30 giugno dal governo di Dublino.
I dati diventano però ancora più pesanti se confrontati con quelli del 2018. In assenza della legge che permette l’aborto, le donne irlandesi che si recavano ad abortire in Gran Bretagna erano stimate in 4.500 l’anno. Dunque nel 2019 l’aborto irlandese è aumentato del 40%.
Come rileva e osserva l’Iona Institute di Dublino, nel 2019 i nati vivi irlandesi sono stati 59.796, il che significa che il 10,5% delle gravidanze note (66.837) si è concluso con un aborto. Ai numeri dell’aborto chirurgico si debbono inoltre aggiungere quelli degli aborti chimici ottenuti mediante strumenti farmacologici, che le statistiche del governo non conteggiano, certamente altre migliaia.
Oggi il tasso di aborto in Irlanda è di 6,9 per 1.000 donne di età compresa tra 15 e 44 anni. Un dato inferiore a quello del Regno Unito, ma superiore a quello dell’Italia: nel Regno Unito sono 18 aborti per 1.000 donne, mentre in Italia sono 6 per 1.000.
Ancora, in Irlanda mancano dati certi per quanto riguarda età, etnia e il numero di aborti per singola donna, dato che ‒ osserva sempre l’Iona Institute ‒ la maggioranza del parlamento dublinese che ha votato la nuova legge sull’aborto non ha voluto appositamente includere nel testo, “particolari” che consentirebbero invece di prevenire gli aborti, il tutto come sempre in nome della banalizzazione dell’aborto.
Le statistiche governative affermano infatti soltanto che il 98,2% degli aborti è stato effettuato entro le 12 settimane di gravidanza, quando non è stato necessario specificare la ragione della soppressione della vita nel grembo materno, e che nello 0,3% dei casi è stato invece dichiarato il rischio per la vita o per la salute della madre.
Anche l’Irlanda, insomma, sta scomparendo nell’abisso abortista.
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