Last updated on Settembre 22nd, 2021 at 07:55 am
C’era una volta il ragionier Ugo Fantozzi. L’emblema caricaturale dell’impiegato italiano viveva mattine gravose nel tentativo di timbrare il cartellino in tempo. Dal prossimo 15 ottobre il “Fantozzi 2.0” avrà a che fare con uno strumento nuovo, moderno, digitale: il Green Pass. Da quella data, infatti, sarà obbligatorio esibire la “certificazione verde” in tutti i luoghi di lavoro, pubblico e privato, pena la sospensione del rapporto lavorativo. Così ha stabilito il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre.
«Dove è possibile controllare»
Braccianti, operai, impiegati, dirigenti d’azienda, professionisti e lavoratori in studi e appartamenti privati: tutti dovranno avere il Green Pass? Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha spiegato il «criterio base» seguito dal governo: estendere la “certificazione verde” «ovunque fosse possibile controllare». Quindi, ha proseguito, «nei posti di lavoro, dove c’è un gate, una porta d’accesso, lì si applica il Green Pass obbligatorio».
Controllo sull’uscio di casa
Brunetta ha parlato di controlli, senza tuttavia precisare a chi spetterebbe l’onere di questi controlli. Ebbene, un importante dettaglio in più l’ha fornito in un’intervista a Il Messaggero la sua collega di governo, il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti. Parlando dell’obbligo di Green Pass per colf, badanti e baby sitter, ha detto: «La famiglia dovrà comportarsi come qualsiasi altro datore di lavoro», pertanto «entro il 15 ottobre ha l’obbligo di farsi carico di verificare che la persona che lavora in casa sia dotata di Green Pass». La famiglia – ha aggiunto – potrà anche sospendere il lavoratore che non si adeguerà.
Un popolo di controllori e controllati
Ora, nei luoghi di lavoro come uffici e fabbriche dovrà sussistere un piano di controlli e dovrà essere nominato del personale adibito a questa mansione. E sarà necessario avere una strumentazione digitale – come attualmente avviene nei locali dove è già in vigore l’obbligo di Green Pass e nelle scuole – per “leggere” la validità del certificato. Si pensa dunque di gravare anche le famiglie di questi oneri? Oneri che talvolta potranno incunearsi nel paradosso: famiglie sprovviste di Green Pass diventeranno controllori di Green Pass altrui.
La Bonetti ha detto che «usciranno delle linee guida a riguardo». Ma intanto viene da chiedersi se non si rischi di trasformare il popolo italiano in un popolo di controllori e di controllati, pure in casa propria. Più che Fantozzi, per restare alle metafore cinematografiche, viene in mente Le vite degli altri.