«La mia posizione sull’aborto?», ha detto Roberta Metsola, eletta oggi presidente del Parlamento Europeo rispeondendo a ua domanda precisa durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi poche ore fa a Strasburgo. «È quella del Parlamento Europeo, che, quando ha parlato della salute riproduttiva e dei diritti alla riproduzione, non è mai stato ambiguo. Ha sempre detto che voleva che questi diritti fossero essere meglio protetti. Questa è la posizione dell’Aula e io mi impegno nei confronti di tutti riguardo al fatto che questa è la posizione che io promuoverò».
Ora, «iFamNews» ha salutato con trasporto la sua elezione perché la Metsola non ha mai fatto mistero delle proprie posizioni antiabortiste. Prima però di diventare presidente del Parlamento Europeo (PE). Adesso che invece siede a capo di quell’assise, promette di assicurare «salute riproduttiva» e «diritti alla riproduzione». Tutti sanno, la Metsola per prima, sia la Metsola prima di diventare presidente del PE sia la Metsola diventata presidente del PE, cosa quelle espressioni significhino: l’aborto.
Certo, alla domanda sull’aborto la Metsola non dice apertamente che ora sosterrà l’aborto, ma dice che la posizione del PE che sostiene l’aborto. Politichese. E sofisma.
Una domanda alla Metsola, allora, oltre quelle rivoltele in conferenza stampa. Come faranno da domani a convivere dentro la stessa persona privata e pubblica la Metsola antiabortista e la Metsola presidente che promette di sostenere la linea filoabortista del PE? Oppure una delle Metsola, potere della presidenza del PE, è già scomparsa?
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