Last updated on Dicembre 3rd, 2021 at 09:01 am
Con le tasse i cittadini pagano la scuola pubblica affinché i propri figli prendano lezioni di sesso orale omosessuale. Lo stabilisce il sistema dell’istruzione pubblica della contea di Fairfax, in Virginia, riammettendo nell’uso scolastico due libri che diversi genitori avevano denunciato poiché osceni e pornografici, e li riammette in base al giudizio di ben due comitati composti da amministratori pubblici del settore scolastico, bibliotecari, studenti e genitori.
Si tratta di Lawn Boy, di Jonathan Evison, e di Gender Queer: A Memoir, di Maia Kobabe, quest’ultimo già abbondantemente illustrato su queste pagine.
Sorvolo su ciò che meriterebbe dire a quei comitati composti da amministratori pubblici, bibliotecari, studenti e persino genitori che hanno acceso la luce verde. Sorvolo anche su diverse altre cose.
Non sorvolo invece su un fatto. Non ho dubbi che istigare bambini e adolescenti attraverso scene esplicite di sesso orale omosessuale attribuite ai (presunti) ricordi di primissima gioventù di Kobabe e quelli di un ragazzetto di 10 anni nel caso di Evison sia pornografia pagata dai contribuenti, e per questo ho già invocato qui la censura che rende liberi.
Ora però mi domando pure se, oltre a pornografia, un’attenzione simile alla sessualità in chiave omosessuale dei giovani di quella età non configuri anche pedofilia. E mi piacerebbe che tutti quelli che si stracciano le vesti per la pedofilia dicessero la propria.
Mi pungola infatti, da tempo, una fastidiosa impressione. L’impressione che ammazzare i bimbi nel grembo delle proprie mamme, sopprimere i portatori di handicap, uccidere gli anziani ed eliminare i malati sia considerato segno di grande civiltà proprio da molti che al contempo si stracciano le vesti per la pedofilia. Come se solo la pedofilia fosse l’ultimo confine sì, ma dei benpensanti che considerano aborto ed eutanasia diritti umani. E che quindi, come già è stato per aborto ed eutanasia, basti forzare la mano al pubblico un poco alla volta, alzando l’asticella dell’accettabilità sociale per gradi, prevedendo un po’ di fuoco di ritorno di qualche attardato reazionario, ma poi sfruttarne l’effetto fionda per rilanciare il proiettile e quindi compiere un piccolo, grande balzo in avanti, e così per tappe successive lungo la strada che finirà per sdoganare totalmente la pedofilia.
Nella bella contea di Fairfax, purtroppo ora ammorbata da questo pensiero malato, l’asticella è stata alzata con due libri osceni, il fuoco di ritorno si è acceso prontamente, ma l’effetto fionda lo ha spento subito e alla fine della giornata tutti ci siamo ritrovati tutti con il confine dell’indecenza spostato un po’ più in là e la pedofilia sornionamente un poco più socialmente accettata di ieri. Nemmeno Lenin con il suo Che fare? è stato tanto lucido.
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