Last updated on Febbraio 17th, 2021 at 12:58 am
Governare assieme a partiti alfieri della negazione del diritto alla vita e della distruzione della famiglia naturale è impossibile e immorale. Il giudizio negativo di “iFamNews” sul nuovo governo italiano guidato da Mario Draghi sta tutto in questo pensiero semplice, né compete a esso andare oltre. Sconcertati dal tifo da stadio che si sta levando all’indirizzo dell’esecutivo Draghi da banchi e scranni che mai più avremmo pensato, e sbigottiti dal fatto che certe forze politiche solo ieri generose di parole a favore di vita e famiglia si siano sedute sul carro accanto alle Luciana Lamorgese, alle Elena Bonetti e ai Roberto Speranza, cerchiamo soltanto di essere trasparenti in un mondo di opacità crescenti. Infatti, quale credibilità conserverebbe “iFamNews” se dovesse unirsi al coro degli osanna, dimenticando, per fare solo esempi eclatanti, le battaglie per «Genitore 1 e 2» e la liberalizzazione del RU486 di certi ministri del governo Conte II passati senza colpo ferire nel governo Draghi?
Proprio per questo “iFamNews” aderisce convintamente alla richiesta rivolta da 70 realtà del mondo italiano al premier Draghi e al parlamento affinché le priorità del cosiddetto «Recovery Plan» siano l’inferno demografico in cui l’Italia langue e l’attenzione piena a ogni vita, dal concepimento alla morte naturale.
Noi non crediamo affatto che la questione demografica sia risolvibile con qualche decreto pur ben fatto, men che meno che sia un problema solo economico. Sappiamo benissimo che la questione demografica comporta pesanti ricadute anche sul piano economico, ma basta parlare con la gente per le strade per rendersi conto che, in realtà, è una priorità educativa. Fino a quando le persone non torneranno a innamorarsi del dono della (propria) vita, sprofonderemo sempre più giù.
Ma la politica, intanto, può, se vuole, fare la propria parte. Può, come chiedono le summenzionate realtà della società civile italiana, immaginare un piano serio e generoso, soprattutto nel respiro, per favorire le condizioni materiali da cui non dipende in toto, ma da cui può comunque essere aiutata la rinascita demografica dell’Italia. Per esempio togliendo dal tavolo quelle che potrebbero essere accampate come scuse da chi vuole deviare il discorso per non affrontarlo sul serio, ma che pure sono ostacoli grossi per chi il discorso lo affronta bene salvo poi cadere nella frustrazione: la fiscalità oppressiva, la negazione pratica della libertà di intrapresa, l’autonomia delle comunità territoriali a partire dalla famiglia e soprattutto cominciando dalla libertà educativa.
Ripetiamolo. Non sono queste le cause della crisi demografica, ma ne sono indici evidenti, e se quegli ostacoli verranno rimossi, nessuno potrà più dire che l’inverno demografico abbia solo quelle cause materiali. E così chi la vita l’apprezza sul serio vivrà finalmente condizioni materiali amiche per fare della propria sublime filosofia di vita anche una scelta sociale concreta.
Così le 70 realtà firmatarie dell’appello «ritengono che lo stesso Recovery Plan debba abbandonare la matrice centralista con cui è stato sinora pensato, per essere rifondato scommettendo su politiche di sussidiarietà e per la vita», e per esempio (molto concreto):
«a) riformando radicalmente il fisco con una imposizione inversamente proporzionale alla composizione del nucleo familiare;
b) imprimendo alla sanità un salto di qualità con cure palliative e strumenti ad alta intensità di cure (terapie intensive e semintensive) sufficienti in tutte le regioni;
c) combattendo la nuova povertà scolastica anche risolvendo le ingiuste differenze fra le scuole pubbliche paritarie e statali;
d) in generale preferendo agli strumenti assistenzialisti quelli capaci di avviare e sostenere percorsi virtuosi di tutte le comunità intermedie sia profit che non profit».
L’appello è tutto da leggere, ma soprattutto da fare. Il giudizio finora severo di “iFamNews” sul governo Draghi e sulle forze che lo sostengono non cambierà se una sola rondine dovesse cominciare a parlar di primavera, ma certamente prenderemmo atto di una svolta decisiva su un tema che afferisce direttamente a princìpi non negoziabili.
Questo l’elenco dei firmatari l’appello: Alleanza Cattolica, Ass. Amici di Lazzaro, Ass. Articolo 26, Ass. Cuore Azzurro, Ass. Cerchiamo il Tuo volto, Collatio.it, Ass. Convergenza Cristiana, Ass. Costruire Insieme, Ass. Culturale Zammeru Masil, Ass. Difendere la vita con Maria, Ass. Donum Vitae, Ass. Esserci, Ass. Etica & Democrazia, Ass. FamigliaSI, Ass. Family Day- Difendiamo I Nostri Figli, Ass. Il Crocevia, Aippc – Ass. Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, Ass. L’albero, Ass. Liberi e Forti, Associazioni Medici Cattolici Italiani, Ass. Nuova Generazione, Ass. naz. Pier Giorgio Frassati, Ass. Nonni 2.0, Ass. Non si tocca la famiglia, Ass. Politicainsieme, Ass. Progetto culturale, Ass. Proposte per Roma, Ass. Pro Vita & Famiglia, Ass. Generazione Famiglia, Ass. Radici, Ass. Rete Popolare, Ass. Risveglio, Ass. Umanitaria Padana, Ass. Vita Nuova – Rete Italia Insieme, Ass. Vivere Salendo, Associazione volontariato Opera Baldo, Avvocatura In Missione, Associazione Nazionale Autonoma Professionisti (A.N.A.P.S.), Ass. Vita Consacrata per la Lombardia (AVCL), A.Ge. LAZIO, Centro Nazionale Economi di Comunità (C.N.E.C.), Centro Italiano di Promozione e di Assistenza per la Famiglia, Centro internazionale Giovanni Paolo II e per il magistero sociale della Chiesa, Centro Studi Livatino, Circoli insieme, Comitato SALE per la dottrina sociale, Commissario Lazio Accademia di storia dell’arte sanitaria, Comunità Papa Giovanni XXIII, Confederazione internazionale del clero, Conferenza Italiana Superiori Maggiori (C.I.S.M.), CulturaCattolica.it, Fondazione De Gasperi, Fondazione Fiorentino Sullo, Forum Cultura Pace e Vita Ets, Forum delle Associazioni sociosanitarie, Giuristi per la Vita, International Family News, La Casa dei Diritti, Movimento Cristiano Lavoratori – MCL, Movimento Italiano Genitori (Moige), Movimento Per: Politica, Etica, Responsabilità, Movimento per la Vita, Movimento Regina dell’amore, Osservatorio di bioetica di Siena, Osservatorio parlamentare “Vera lex?”, Presidenza Comitato scientifico UCID, Presidenza onoraria Società italiana di bioetica e comitati etici, Rete Liberi di educare, Scuola di Cultura Cattolica, Steadfast, Unione Superiori Maggiori (U.S.M.I.).
Commenti su questo articolo