I deputati dei Paesi Bassi nella Tweede Kamer, la Camera bassa del parlamento neerlandese, hanno votato e hanno approvato il disegno di legge che prevede la possibilità, per i medici di base, di prescrivere alle pazienti il farmaco necessario all’aborto farmacologico. Voti favorevoli 106 su 150, 24 contrari, per la nuova normativa che prevederebbe che anche i medici generici possano fornire alle donne la «kill pill» che, entro le nove settimane di vita nel grembo materno, uccide il bambino.
Come «iFamNews» ha riportato già il mese scorso, il testo risale al 2018, è stato presentato dai due partiti di centrosinistra Partij van de Arbeid(PvdA), il partito socialdemocratico neerlandese, e Groenlinks, i verdi, e ha l’appoggio della coalizione liberale di Volkspartij voor Vrijheid en Democratie (VVD) e Democraten 66 (D66). Il disegno di legge passa ora alla Eerste Kamer, Camera alta del parlamento.
«Qualora fosse approvato» anche in tale sede, scrive il sito web di news sui Paesi Bassi NL Times (NL), «non obbligherebbe i medici a prescrivere la pillola, ma darebbe loro la possibilità di farlo»: e ci mancherebbe, viene da dire.
«Questa sarebbe l’unica alternativa che le donne nei Paesi Bassi hanno per visitare una delle 16 cliniche per aborti», continua NL, come se le possibilità non fossero già fin troppe.
Un emendamento, ugualmente approvato, prevede una revisione ogni sette anni della nuova normativa sull’aborto e un secondo emendamento garantirà che le cliniche rimarranno comunque aperte per assicurare alle donne ampia varietà “di scelta”.