È prevista per il 2023, in Finlandia, una riprogettazione del sistema dei codici di identità personale, qualcosa di simile al codice fiscale in Italia, riportati però anche sui documenti d’identità ufficiali.
Tale novità avrà il vantaggio, a quanto pare, di rendere «la vita di tutti i giorni, dallo shopping ai rapporti con le autorità all’utilizzo dei servizi, molto più agevole» e sarà accompagnata dall’utilizzo di una app dedicata, per smartphone e tablet. L’identificazione digitale fa parte di un progetto più ampio, denominato di «bussola digitale», finalizzato alla trasformazione in chiave appunto digitale di numerosi aspetti della vita e della società finlandese, da attuarsi entro l’anno 2030.
Si tratta per il momento di una proposta legislativa che il governo intende presentare al parlamento in autunno, con la prospettiva di vederne la realizzazione già l’anno venturo.
È interessante notare che la riprogettazione del sistema dei codici di identità personale consentirebbe anche l’emissione di codici di identità personali neutri rispetto al genere, per prevenire eventuali e ipotetiche «discriminazioni» nei confronti di persone omosessuali, transessuali, queer, non binarie.
Anche una volta istituzionalizzato l’uso di tale nuova codifica collegata alla app digitale, però, i codici di identità personale neutri rispetto al genere non modificherebbero i codici identificativi personali esistenti. Il governo ipotizza infatti che possano essere introdotti a partire dal 2027 e rilasciati a persone nate o immigrate in Finlandia in seguito a tale data.
Pochi giorni fa «iFamNews» ha riportato il caso, avvenuto nella Repubblica Ceca, del respingimento da parte della Corte costituzionale di Brno della richiesta, da parte di una persona che si definisce non binaria, di modificare il proprio codice di identità in chiave “neutra”.
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