L’Italia condanna senza deroghe l’«utero in affitto»

Approvato il testo base di FdI per rendere la «maternità surrogata» reato universale. La soddisfazione della relatrice Carolina Varchi

Carolina Varchi

L’«utero in affitto» sarà perseguito come “reato universale”. È quanto si propone il testo base della proposta di legge a proposito di «maternità surrogata» a firma di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia (FdI), adottato ieri pomeriggio dalla Commissione Giustizia della Camera, con 22 voti a favore e solo 12 contrari.

La normativa vigente in Italia, cioè la Legge 40 del 2004, vieta tale pratica nel nostro Paese, ma ciò non ha impedito nel tempo forzature di natura giuridica per cui, a colpi di sentenze, ciò che era proibito è divenuto in qualche modo “lecito”. La differenza ora sta tutta qui, nell’impossibilità di legalizzare in Italia quanto avvenuto all’estero, come recita il nuovo testo approvato ieri e in attesa di emendamenti.

Le pene previste, cioè la reclusione da 3 mesi a 2 anni e la multa da 600mila a un milione di euro, secondo il nuovo testo proposto dall’on. Giorgia Meloni, si applicano infatti «[…] anche se il fatto è commesso all’estero». Disinnescando tutta l’ormai nota questione della registrazione nei Comuni italiani dei bimbi nati da «utero in affitto» al di fuori dei confini nazionali.

«Sono orgogliosissima di essere stata la relatrice di questo testo», dichiara l’on. Carolina Varchi, avvocato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia, raggiunta al telefono da «iFamNews».

«Sostengo da sempre i princìpi non negoziabili e ho sottoposto più volte all’attenzione dei colleghi parlamentari il tema del giro d’affari vergognoso che ruota attorno alla pratica dell’”utero in affitto”».

Come la realtà attuale ha evidenziato, la «maternità surrogata» presenta problemi di tipo etico e morale estremamente complessi, ma soprattutto, continua l’on. Varchi, «consiste nella mercificazione del corpo femminile, delle donne sfruttate e poi abbandonate a se stesse».

Il testo base costituisce invece «una proposta di legge di moratoria universale che garantisce e tutela sia le donne, sia i bambini, per fare in modo tra l’altro che non esista alcuna discriminazione ai loro danni».

Carolina Varchi sottolinea per altro la propria soddisfazione nel vedere che il centrodestra, compatto, ha serrato le file e «incassa la sua prima vittoria nella battaglia per la proposta di legge sulla maternità surrogata», come recita la nota emessa ieri a ridosso della notizia.

Anche Giorgia Meloni ha espresso il medesimo sentire, ringraziando «tutti i deputati che hanno sostenuto la nostra proposta, in particolare i colleghi di centrodestra che su questo tema hanno dimostrato unità e compattezza». «La maternità surrogata è una pratica che trasforma la vita in una merce e umilia la dignità delle donne», ha dichiarato in una nota, «siamo stati i primi a sostenerlo in Parlamento e siamo felici che oggi questa sia diventata una battaglia condivisa anche da altre forze politiche».

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