Last updated on marzo 29th, 2021 at 05:42 am
Il Partito Laburista irlandese ha deciso di «aiutare i ragazzi ad affrontare il costo delle mestruazioni». La logica soggiacente è che le mestruazioni siano un’esperienza neutra dal punto di vista del genere.
La senatrice Laburista Rebecca Moynihan, autrice della proposta di legge in questione, spiega, attraverso una serie di tweet, come alcune ragazze si percepiscono transgender durante l’infanzia e quindi finiscano per dichiararsi maschi. Ma siccome hanno comunque un corpo innegabilmente e ineliminabilmente femminile, verrà il tempo in cui compariranno le mestruazioni come natura comanda. Tuttavia, queste femmine che “si sentono” maschi, glossa la senatrice, sono uomini perché dicono di essere uomini. Quindi «alcuni uomini hanno il ciclo», idea divenuta praticamente la politica ufficiale dei Laburisti irlandesi.
Insomma, non è corretto dire “le donne hanno il ciclo” perché questo esclude gli uomini che hanno il ciclo. Bisognerà allora d’ora in poi correggere in “persone che hanno il ciclo”.
Ora, il calcolo è sottile e infingardo. alleviare la povertà delle donne è un obiettivo politicamente affascinante. Sarebbe piuttosto difficile contestare chi volesse aiutare una giovane donna ad acquistare tamponi o assorbenti. In un Paese decente, moderno e occidentale non si vuole certo che le donne si vergognino della propria fisiologia o che si preoccupino di non poter accedere a servizi igienici di base. Basando tutto su questo, i Laburisti cercano la più ampia e rapida accettazione sociale del transgenderismo.
Certo, proclamare al Paese che alcuni maschi hanno il ciclo, e che perciò bisogna sostenerne le spese per gli assorbenti, è una carnevalata, ma se l’offensiva riesce, il traguardo è grande. Ma proprio nei giorni in cui la proposta è stata lanciata un sondaggio ha attribuito al Partito Laburista solo il 3% dei voti: un minimo storico che forse coincide proprio con il consenso che fra i cittadini ha la proposta “aiutiamo i maschietti con il ciclo”.