Già alla fine del secolo XVIII si suggeriva l’idea che la popolazione mondiale avrebbe presto raggiunto un punto critico, portando il mondo alla catastrofe per mancanza di cibo. Ne è risultato un movimento mondiale teso a ridurre il tasso di natalità dell’intero pianeta.
Il fascino esercitato ovunque da questa idea della sovrappopolazione del globo è iniziato con il libro dell’economista inglese Thomas Robert Malthus (1766-1834), An essay of the principle of the population as it affects the future improvement of society: pubblicato nel 1793, è stato ristampato cinque volte prima della morte del suo autore. Fu Malthus che cercò di prevedere, con calcoli aitmetici, il punto critico della crescita della popolazione, fissando la data della catastrofe al 1890. Quando però la catastrofe non è arrivata, i suoi seguaci hanno cominciato a posticipare più e più volte la data.
Un altro ricercatore inglese, Francis Galton (1822-1911), cugino del naturalista, altrettanto inglese, Charles Darwin (1809-1882), si fece poi portavoce di un’altra tendenza scientifica, la famigerata eugenetica, ovvero il miglioramento della razza umana ottenuto attrversdo la messa al mondo solo delle “persone giuste”. Questi due ideologie, la sovrappopolazione e l’eugenetica, si sono infine combinate in un movimento teso alla riduzione delle nascite, un movimento che oggi sta distruggendo la vita di miliardi di persone nel mondo, non solo a livello di idee, ma molto, molto concretamente.
E per cosa? Naturalmente tutte le aziende e le istituzioni coinvolte nel controllo delle nascite affermano che il proprio impegno è votato soltanto al bene delle persone e del pianeta, uno scopo che tra l’altro si serve volentieri dell’ambientalismo e dell’idea del consumo ragionevole. Ma questo qeusto al prezzo di bollare senza mezzi termini i neonati umani come i distruttori della Terra. Per ottenere lo scopo ogni mezzo è buono: contraccezione, sterilizzazione, aborto, promozione dell’omosessualità sterile e sradicamento dell’istituto familiare.
L’eugenista irlandese Margaret Sanger (1879-1966) ha svolto un ruolo decisivo nella promozione di questa ideologia nel mondo, fondando l’American Birth Control League nel 1921, madre dell’impero abortista della Planned Parenthood. Proprio alla Sanger e ai suoi collaboratori si deve il vero delle leggi sulla sterilizzazione forzata delle persone “inadatte” alla riproduzione che furono approvate in diversi Stati dell’Unione nordamericana alla fiend el secolo XIX e all’inizio del successivo.
Oggi, dopo gli orrori del nazionalsocialismo, Si potrebbe pensare chel’eugenetica e la sperimentazione sugli esseri umani per distruggerne la fertilità siano un triste ricordo del passato, ma non affatti è così. Dal 1961, infatti, la riduzione della popolazione modnaile è entrata negli orientamenti di politica internazionale di molte amministrazioni liberal degli Stati Uniti d’America, Paese che, nel 1965, ha creato un’apposita Divisione popolazione dello US Agency for International Development per proseguire nel tempo le politiche neomathusiane care a Galton e alla Sanger.
L’ambientalista statunitense Paul R. Ehrlich ha contibuito potentemente alla retorica di questo falso “mito” pubblicando, nel 1968, The Population Bomb (1968), un enenismo libro che, sulla scorta delle previsoni ‒ errate ‒ di Malthus prevedere ancora una volta l’imminente “fine del mondo”. È Ehrlich delr esto uno dei massimi propugantori dell’agenda del “riscaldamento globale” incolpandone, non scientifcamente, l’antropizzazione, dunque spingendo il mondo intero a credere che il numico peggiore del mondo odierno sia la nascita dei bambini.
Quello della sella sovrappopolazione è infatti uan teoria oramai da tempo confutata in mod covincente e autorevole. Viviamo piuttosto il problema opposto: lo spopolamento globale. Affinché l’umanità sopravviva, è necessario che nascano più persone, giacché, quando la popolazione cresce, la civiltà umana si sviluppa, la ricchezza aumenta e la povertà diminuisce. Esiste inoltre un meccanismo naturale di regolazione della popolazione. Gli scienziati hanno calcolato che l’intera popolazione della Terra, tutti cioè gli oltre 7 miliardi di esseri umani oggi viventi, potrebbero trovare posto, potendo godere di un pezzo di terreno atto al sostentamento della propria famiglia, nel solo territorio dello Stato del Texas.
Per mantenere il livello attuale della popolazione mondiale il numero medio di figli per donna deve essere almeno 2,1, ma oggi il tasso è in calo costante calo e in molti Paesi è già sceso sotto tale soglia.
Lo storico francese Pierre Chaunu (1923-2009) l’ha definita opportunamente «peste bianca», ovvero un’estinzione silenziosa ottenuta attraverso los vuotamento delle culle. Profetico.
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