L’accanimento

Quando la medicina, invece di curare, produce olocausti. Dopo l’aborto, l’eutanasia sui più piccoli. Forse è imperdonabile.

teschio

Last updated on Ottobre 20th, 2021 at 03:42 am

Lo studio di cui «iFamNews» parla oggi circola da mesi, ma il nostro mondo, oramai reso insensibile dall’assuefazione al male, non se n’è accorto. Il fatto che ben il 10% di tutti i bambini morti nelle Fiandre tra il 2016 e il 2017 entro l’anno d’età sia stato oggetto di infanticidio praticato dai medici curanti lascia tutti indifferenti.

I dati che pubblichiamo, riprendendoli da autorevoli periodici scientifici di settore che non se ne scandalizzano, sono agghiaccianti. Di più. Non bastano gli aggettivi per descriver questo orrore.

L’aborto è l’olocausto del mondo moderno, in cui «io» si sostituisce a Dio per decidere, burocraticamente, chi viva e chi muoia. È un olocausto immane, mastodontico. Accanto si sta profilando un secondo olocausto mostruoso, quello dell’eutanasia, che, tra l’altro, ancora una volta si accanisce proprio sui piccolissimi e che, forse persino più dell’aborto, tenta l’uomo sub specie boni.

Che questo non susciti il ribrezzo e la reazione di organizzazioni internazionali, sedi politiche e attivisti per i diritti umani lascia, se possibile, ancor più sconcertati. Che siano spesso le organizzazioni internazionali, le sedi politiche e gli attivisti per i diritti umani a farsi promotori di quello scempio è letteralmente l’inversione di ogni criterio. L’accanimento con cui la nostra pseudo-civiltà combatte per dare la morte agli innocenti e agli indifesi, mentendo e sobillando, è degna dell’incubo peggiore.

E il fatto che, leggendo ora queste mie poche parole, tutto resti tale e quale è – forse – imperdonabile.

Image source: Grayscale photography of human skull, photo by Ahmed Adly from Wikimedia Commons, licensed by CC-BY-SA-4.0

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