Negli Stati Uniti d’America, il Kansas è diventato il nuovo santuario dell’aborto. Tutto ha avuto origine il 26 aprile 2019, quando la Corte Suprema dello Stato ha definito sostanzialmente l’aborto un diritto costituzionale, quindi non soggetto a limitazione alcuna. Fino a quel momento i pro-lifer del Kansas avevano lavorato alacremente per sensibilizzare i cittadini e impedire che l’industria dell’aborto venisse finanziata con denaro pubblico, ma la sentenza del 2019 ha agito come un colpo di spugna.
L’inizio risale al 2015, quando lo Stato aveva approvato una legge che vietava gli aborti a termine e per smembramento, finita l’anno seguente in tribunale con la causa Hodes & Nauser vs Derek Schmidt, conclusasi per l’appunto nel 2019. I filoabortisti sostenevano l’incostituzionalità della legge del 2015, che, di fatto, impediva di praticare aborti per dilatazione ed evacuazione (definizione eufemistica degli aborti per smembramento), da loro ritenuti più sicuri per la salute della donna nel terzo trimestre di vita del bambino nel grembo materno.
Nel 2019, la Corte Suprema del Kansas aveva ricordato che gli essere umani sono titolari di «diritti naturali paritetici e inalienabili, tra cui la vita, la libertà e il perseguimento della felicità» (è il linguaggio letterale della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti, del 1776), includendo però fra questi, implicitamente (e contro il testo della “Dichiarazione”, anzi, in palese contraddizione con essa, visto che il primo, fondamentale diritto riconosciuto da quel documento come inalienabile è proprio il diritto alla vita), anche l’aborto. E così nel 2020 il Kansas ha registrato il più forte aumento annuo di aborti (+9,05%) in 28 anni. In quell’anno sono infatti stati praticati 626 aborti in più rispetto al 2019.
Inquietante afflusso di donne disperate
Altra conseguenza significativa: sempre nel 2020, sul totale delle donne che hanno abortito in Kansas, il numero di quelle provenienti da altri Stati, cioè 3901, supera il numero delle residenti, 3641. Il Kansas è diventato quindi meta di un “turismo abortivo” praticato in particolare da donne provenienti dal Missouri (che detiene il record con 3201 pazienti), dall’Oklahoma, dal Texas, dall’Arkansas, dall’Illinois, dalla California, dal Nebraska, dalla Florida e dalla Louisiana. Alcuni di questi Stati – Texas in primis – hanno recentemente adottato restrizioni drastiche all’aborto e ciò spiega lo spostamento in massa verso il Kansas per abortire.
Se la Corte Suprema federale dovesse però rovesciare la sentenza Roe vs Wade del 1973, e il Texas dovesse quindi bandire completamente l’aborto, secondo le stime del Guttmacher Institute, il numero di donne intenzionate ad abortire in Kansas potrebbe aumentare dell’1.362%.
La parola agli elettori
Ora, nonostante l’orientamento ultraliberal della Corte Suprema del Kansas, nello Stato del Midwest il dibattito è più che mai aperto. Nel 2021 il Congresso dello Stato ha iniziato a discutere l’emendamento Value Them Both, che blocca i finanziamenti pubblici all’aborto fino alla nascita. Lo stesso emendamento richiede la notifica dei genitori delle ragazze minorenni che vogliano abortire e garantisce alle donne di avere accesso a informazioni sugli effetti negativi dell’aborto stesso.
Intervistata dal sito Live Action News, Danielle Underwood, responsabile della comunicazione dell’associazione Kansans For Life, dichiara: «È importante che gli operatori sanitari sostengano questo emendamento, perché queste normative di buon senso garantiscono che le donne siano più sicure, più in salute e più protette dall’industria dell’aborto».
Nessun veto sul diritto alla vita
Se dovesse passare, l’emendamento Value Them Both diventerebbe la prima legge pro-life statunitense a essere approvata direttamente dagli elettori e inserirebbe la seguente norma sull’aborto nella Costituzione del Kansas: «Poiché i cittadini del Kansas amano sia le donne sia i bambini, la Costituzione dello Stato del Kansas non chiede il finanziamento pubblico dell’aborto e né istituisce né garantisce un diritto all’aborto». Ora, sebbene non vieti l’aborto in quanto tale, l’emendamento garantirà i regolamenti in vigore prima della sentenza del 2019 e probabilmente metterà un freno al “turismo abortivo” degli ultimi tre anni verso questo Stato.
Il referendum sull’emendamento Value Them Both si terrà il 2 agosto 2022 e, se approvato, entrerà automaticamente in vigore. A differenza delle leggi approvate dalle assemblee legislative dei singoli Stati dell’Unione, in questo caso il governatore non può apporre alcun veto.
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