Last updated on Ottobre 13th, 2022 at 02:44 am
Ieri il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, ha sul serio fatto la storia partecipando (la prima volta di un presidente americano) alla 47° Marcia per la vita di Washington. Attorno a lui stavano diverse figure importanti, alla sua destra era ben visibile Alveda C. King, nipote di Martin Luther King. In un discorso elettrizzante, che ha galvanizzato la folla, Trump ha detto «alla Casa Bianca non c’è mai stato un difensore più forte dei bambini non nati»: una frase, questa, che riassume perfettamente tutto, anzitutto e soprattutto perché spiega la coscienza con cui il presidente ha voluto presenziare alla Marcia. Intanto dall’altra parte del mondo, in Italia, il vice di Trump, Mike Pence, veniva ricevuto in Vaticano da Papa Francesco. Non ci vogliono molte parole per sottolineare la straordinarietà di questo doppio evento. «Grazie Santità, con questa udienza lei mi ha reso un eroe». Decisamente Pence (protestante fervente figlio di una fervente cattolica) non ha lesinato le parole scelte per chiudere l’incontro, un faccia a faccia a porte chiuse durato circa un’ora. Poi ha esplicitamente portato al Pontefice i «calorosi saluti […] del presidente Trump, che ha gradito molto la sua visita qui». Una frase elegante, sì, ma altrettanto intenzionale, affatto di circostanza. Un messaggio, importante. Allo scambio dei doni Pence (che era accompagnato dalla moglie Karen e dalla nuora Sarah) ha offerto al Santo Padre una croce intagliata nel legno di un albero della propria residenza, ricevendo da Francesco i testi delle sue cinque esortazioni apostoliche e della sua enciclica, oltre al Messaggio per la Pace del 2020 e al medaglione di San Martino (la medaglia del Pontificato con cui Francesco ama omaggiare i governanti, dal momento che vi è raffigurato il santo di Tours che con il gladio divide il mantello per donarne una parte al mendicante). Cosa Pence e il Papa si siano detti non si sa, ma alle agenzie è trapelata qualche indiscrezione: hanno discusso del Venezuela, stretto in una crisi umanitaria terribile con la Chiesa Cattolica che spesso viene perseguitata, e della tutela delle minoranze religiose in Medio Oriente (Pence è sensibilissimo alla necessità di difendere i cristiani di area). Ma lo staff del vicepresidente americano aggiunge un tassello: hanno parlato anche la Marcia nazionale per la vita di Washington a cui ha appunto preso parte Trump. Non solo, hanno discusso anche del senso e del significato del movimento pro life negli Stati Uniti, come ha del resto ripetuto lo stesso Pence in un’intervista rilasciata a caldo all’emittente cattolica statunitesne EWTN durante la quale il vicepresidente ha anche salutato la Chiesa Cattolica come una delle maggiori forze a difesa della vita nel suo Paese. Congedandosi Pence ha salutato il Santo Padre con parole precise: «Dio la benedica». L’agenzia stampa e fotografica LaPresse la definisce «una gaffe». Il mondo intero si sta domandando perché. Dal canto proprio “IFamNews” saluta una politica finalmente a misura di uomo.
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